Il 2024 è stato un anno di grandi sfide per il mercato automotive e il 2025 si prospetta come un periodo di grandi cambiamenti. Abbiamo fatto il punto sui dodici mesi appena trascorsi, ipotizzando il panorama futuro, assieme a due dei più grandi dealer italiani: Mattia Vanini, vicepresidente di Autotorino e Nicola Maldarizzi, co-Ceo del gruppo Maldarizzi.
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Com’è andato il 2024?
Il 2024 “è stato un anno importante” afferma Mattia Vanini di Autotorino, un anno di crescita e rivoluzioni. E, così come ogni grande cambiamento, non sono mancate le difficoltà. Ce le ha ben spiegate Nicola Maldarizzi dell’omonima concessionaria: “Il mercato è stato complicato, è stato un anno di confusione. Si è partiti con un boost del portafoglio del 2023, quando le vendite sono state facilitate dalla mancanza di prodotto. Nel 2024 il prodotto è tornato, sono riapparse le esigenze di grandi numeri, con prezzi più alti rispetto agli anni precedenti”.
A pesare, continua Maldarizzi, è stata la mancanza degli incentivi, infine mai arrivati: “I primi mesi dell’anno sono stati caratterizzati da una fase di grande attendismo, tanta attesa per incentivi che infine non hanno portato a nulla”. C’è stata poi, e continua a esserci, la transizione all’elettrico, “non un peso” per i dealer ribadisce Maldarizzi, ma sì “un peso per il conto economico dei singoli dealer”.
Come sarà il 2025?
In tale contesto, il 2025 per Maldarizzi si prospetta come “un anno veramente difficile. Perché le case hanno dovuto cambiare passo ma non ci sono riuscite del tutto e adesso hanno l’esigenza di vendere ancora di più. Per far crescere i numeri, però, bisognerà abbassare i listini, il potere di acquisto dei consumatori non è cresciuto”. Della stessa opinione è Vanini, che vede il 2025 come “un anno di corsa in salita”.
Eppure, i dealer sono pronti ad affrontare le nuove sfide con entusiasmo, forti di quanto già fatto fin qui: “Il 2025 sarà un anno complesso dal punto di vista economico, – commenta Maldarizzi – ma sarà anche un anno di grande soddisfazione per le aziende ben strutturate”. La stessa spinta si ritrova nel vicepresidente di Autotorino: “Dovremo continuare a metterci in discussione, servirà tanto impegno, ma noi non ci tiriamo indietro”.
Si punta (anche) sui brand asiatici
Nel 2025 proseguirà la corsa dei brand asiatici alla conquista del mercato europeo. E le case in arrivo dalla Cina hanno già compreso l’importanza dei concessionari locali. Da questo punto di vista, tanto Autotorino quanto Maldarizzi si offrono come esempi virtuosi. Il primo ha già avviato “una relazione importante con BYD, con cui abbiamo aperto numerose nuove sedi e attuato un percorso di crescita assieme”. Mentre per Maldarizzi è proprio un marchio cinese il fiore all’occhiello dei punti vendita: “Abbiamo inserito i modelli MG in gamma nel 2021 e ad oggi è diventato il primo brand per volumi nella nostra azienda”.
Non si parla, però, di una sostituzione. Così come ribadito da Vanini: “Siamo convinti di poter continuare un percorso positivo con i nuovi brand, continuando a coltivare quello con i marchi tradizionali. Si tratta di aggiungere, senza interrompere gli investimenti su quelli che sono i nostri pilastri storici”.
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Il contratto di agenzia è già partito
E seppur con una netta decelerazione rispetto a quanto inizialmente prospettato, il 2025 sarà anche l’anno del passaggio dal contratto di concessione a quello di agenzia. “Ci sono marchi che hanno fatto retrofront, altri semplicemente rimasti in stand-by. – racconto Maldarizzi – Mentre nel 2025 partirà il nuovo regime a pieno ritmo con Mercedes-Benz, Mini è già avviato dal 2024. Stiamo mettendo in atto un piano di riorganizzazione aziendale, per creare un’organizzazione scalabile sia in caso di agenzia che in caso di mandato di concessione. Stiamo attendendo, l’inizio dell’agenzia è alle porte ma non abbiamo ancora ricevuto chiare linee guide per la gestione”.