Quale è il ruolo dei social media per i concessionari durante il lockdown? Abbiamo affrontato questa tematica importante nella prima puntata della nostra rubrica “3 domande a…”, pensata per approfondire i temi di attualità legati al mondo dealer. Il nostro ospite è Giorgio Soffiato, ad di Marketing Arena e responsabile della parte digital della Quintegia Academy. Un vero esperto in materia.
Quale è lo stato dell’arte del social media marketing in concessionaria in Italia? Assodato che durante questo periodo di lockdown i social sono una risorsa per i dealer, quali sono i più utili in questo momento? La “palestra digitale” attivata dall’emergenza Coronavirus potrà determinare un’accelerazione dell’utilizzo dei social in concessionaria? Queste sono le domande che abbiamo posto a Giorgio Soffiato.
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SOCIAL MEDIA MARKETING: UNO STATO DELL’ARTE
“I dealer italiani sono divisi in grandi realtà e realtà più piccole e credo che lo stato dell’arte social rispecchi questa situazione: i grandi dealer stanno lavorando molto bene soprattutto con le campagne di lead generation e di brand awareness, mentre tra i medi e i piccoli vedo ancora difficoltà, anche se la situazione è migliorata. Esistono invece salonisti, piccoli rivenditori e dealer non ufficiali che con Instagram stanno lavorando meglio” spiega Soffiato.
QUALI SOCIAL USARE
“Oggi le persone hanno maggiore tempo da investire, quindi i social più utili sono quelli che permettono di fare edutainment, ovvero o education o entertainment. Io tendo a considerare anche Youtube un social, per quanto sia un social dove il 20% dei contenuti fa l’80% delle visualizzazioni e, quindi, è una piattaforma difficile da gestire. Credo che Instagram, sia in ottica di personal branding del venditore sia del dealer, e Facebook sono i social sui quali si può lavorare meglio”. Ok, quindi le piattaforme mainstream.
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UN FUTURO SOCIAL
Il Coronavirus sta cambiando le abitudini delle persone e, quindi, potrà dare un impulso al digital e, quindi, ai social. “La digitalizzazione forzata ci ha portato a fare delle scelte: i concessionari sono stati costretti a passare dalla vendita al racconto. E il racconto, la narrazione e soprattutto il customer caring sono attività che vengono molto bene sui social. Se tutto questo si ripagherà, però, è ancora tutto da dimostrare” conclude Soffiato.