Il car sharing ha ormai contagiato l’industria auto e la mobilità globale. Lo confermano i 5 milioni di utenti che, in tutto il mondo, nel 2014 hanno scelto le auto condivise (100mila) per i propri spostamenti. Un bilancio che ha superato anche le più rosee previsioni, stando a una ricerca realizzata da AlixPartners e divulgata in occasione del recente evento milanese #ForumAutoMotive.
Il 2014 è stato l’anno della consacrazione per il mercato mondiale dell’auto condivisa, con conseguenze importanti per l’industria auto e la mobilità. E siamo solo all’inizio. Le stime attuali prevedono che nel 2020 tra Europa e Nord America saranno circa 12 milioni i cittadini che si rivolgeranno al car sharing. Una buona notizia soprattutto per l’impatto degli spostamenti individuali sulla mobilità urbana: ogni auto in condivisione, infatti, sostituisce 15-30 vetture in circolazione e parcheggiate, con evidenti benefici in termini di inquinamento, minori costi di gestione e spazi a disposizione.
In Francia, il successo della formula con veicoli elettrici ha portato alla riduzione del parco auto di circa 22mila veicoli. In Italia il vero e proprio boom dell’auto condivisa si è registrato nel 2013, con una crescita del 330% sul 2012, 130mila iscritti e 1.800 vetture. Il trend di crescita si è poi confermato anche lo scorso anno, quando l’incremento del car sharing ha raggiunto il 70% rispetto al 2013. Il servizio oggi è presente in 11 città del nostro Paese con 220mila utenti e 3mila auto complessive. Rispetto agli esordi sono aumentati anche gli operatori privati: alle Smart bianco celesti di Car2Go si sono aggiunte le 500 rosse di Enjoy e, a Milano, si vedono sempre più spesso anche le up! blu di Twist. Di pari passo con il fenomeno delle auto condivise, infine, si sta ampliando anche il mercato delle connected cars, che secondo AlixPartners vedranno nei prossimi anni quasi un raddoppio di valore.