Giacomo Vaciago: “L’auto è già ripartita”

Giacomo Vaciago, docente alla Cattolica

Ci sono segnali di ripresa per l’industria auto e la mobilità secondo Autopromotec, la più specializzata rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico. Lo lascia trapelare il titolo stesso del convegno inaugurale, sul tema “La ripresa economica c’è già. L’automobile può ripartire”, all’interno dell’area definita “circuito delle idee”. “In realtà l’automobile è già ripartita. Il primo trimestre di quest’anno tutta la crescita, 0.3 punti di Pil, è frutto di quello che possiamo chiamare l’effetto Melfi, cioè la nuova produzione di auto in quella zona, con assunzioni, aumento di esportazioni. Una prima iniziativa controtendenza nel Mezzogiorno”, afferma Giacomo Vaciago, docente di economia monetaria all’Università Cattolica di Milano, al termine della sua lectio magistralis ad Autopromotec (durante la quale ha analizzato in modo dettagliato le origini della crisi economica e le speranze di ripresa).

VIDEO: INTERVISTA A GIACOMO VACIAGO, DOCENTE DI ECONOMIA MONETARIA ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA DI MILANO

“In tutta Europa l’auto sta ripartendo e qui servono anche nuovi enormi investimenti in tecnologia e in ricomposizione delle strutture. Questa ripresa sarà quindi caratterizzata da molte novità rispetto al passato”, aggiunge Vaciago in riferimento all’industria dell’auto e al futuro della mobilità. Invece, “manca ancora una diagnosi condivisa della crisi, prima finanziaria ed economica poi, che ha avuto inizio il 9 agosto 2007, e manca inoltre una definizione condivisa delle cause che l’hanno resa più difficile da interpretare e quindi da curare”, sottolinea il docente della Cattolica. “Nel nostro Paese, il disagio è stato percepito in modo particolare perché caratterizzato da un forte razionamento del credito bancario che si è ripercosso sulla domanda interna, travolgendo diversi settori, tra i quali quello dell’auto. Il 2015 è iniziato però con tre buone novità: la caduta del prezzo del petrolio, del cambio dell’Euro e lo “stimolo” economico promosso dalla Banca centrale europea”.

Per Vaciago occorre una diagnosi condivisa della congiuntura, in modo da delineare una strategia vincente: “Vanno affrontati i problemi veri della ricostruzione dell’Italia e dell’Europa, per essere sicuri che la ripresa porti alla crescita. La speranza è che quest’anno sia quello giusto in Europa per discutere un nuovo documento programmatico su un cammino comune da riprendere dopo l’interruzione degli anni di crisi”. Il paradosso riguarda l’analisi sull’andamento dell’economia italiana. “Ci sono ancora tanti che dubitano della ripresa, mentre se guardiamo bene a due filiere che caratterizzano in modo emblematico il ciclo economico, la vendita di case e di auto, già vediamo che la ripresa è partita in sordina un anno fa. Ogni nuovo dato sul 2014 conferma che per immobili e automobili il peggio sarebbe passato. Cosa manca allora perché ci sia un po’ più di ottimismo? C’è il drammatico e irrisolto problema delle sofferenze bancarie. Se non si affrontano i problemi connessi non ci potrà essere sufficiente ottimismo”.

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