Barile (Anfia): Così l’industria auto si rimette in moto

Buone notizie per il mercato automotive italiano e, in prospettiva, per i servizi post vendita dei concessionari. Dopo anni e anni di crisi, infatti, si intravede la ripresa. Lo ha sottolineato Giuseppe Barile, Vicepresidente del Gruppo Componentistica di Anfia, nell’intervento pronunciato al convegno introduttivo di Autopromotec dopo quello dell’economista Giacomo Vaciago. “In Italia – racconta davanti alle telecamere di DealerLink – l’andamento è stato fortemente negativo dal 2007 al 2015, sia per produzione che per immatricolazione. Ma ci sono dei buoni segnali che mostrano una inversione di tendenza”.

VIDEO: INTERVISTA A GIUSEPPE BARILE, VICEPRESIDENTE DEL GRUPPO COMPONENTISTICA DI ANFIA

Secondo i dati preliminari diffusi da Anfia, l’industria automotive italiana nel suo insieme ha fatto un balzo in avanti. La crescita tendenziale registrata nel mese di aprile è del 31,3%, del 25,8% nei primi quattro mesi del 2015. Considerando il solo comparto delle autovetture, inoltre, l’incremento supera l’80%, determinando un +58% da inizio anno. Segnali molto positivi che, sottolinea Barile, sono legati all’impegno produttivo di due importanti Costruttori, Fca e Maserati, e potranno alimentare anche la crescita dei servizi post vendita dei concessionari e della componentistica.

Un settore, quest’ultimo, in cui l’Italia è una vera e propria eccellenza e che negli anni della crisi ha tenuto grazie all’incremento delle esportazioni. “Nel mondo automotive – spiega Barile – siamo uno dei pochi Paesi, insieme alla Germania, che possono coprire tutta la catena, dalla progettazione fino alla messa in produzione e alla vendita”. Occorre dunque guardare con fiducia al futuro. La parola chiave è innovare: “Investire nell’innovazione e in persone che fanno innovazione – conclude il vicepresidente della Componentistica di Anfia – sono due fattori importanti per la componentistica, e non solo, per riuscire a confermare e guadagnare ancora il proprio posizionamento nell’ambito dell’eccellenza”. E questo è una sfida che tutte le aziende, anche quelle concessionarie, sono chiamate a raccogliere con coraggio.

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