Del Viscovo: l’evoluzione dei dealer negli ultimi dieci anni

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Fervono i preparativi per l’evento dedicato agli operatori del post-vendita, della telematica, dell’assistenza, dei ricambi e della componentistica. Appuntamento venerdì 5 febbraio, dalle ore 10.30, all’Auditorium Toyota in via Kiiciro Toyoda 2. Intanto il Centro Studi Fleet&Mobility ha già archiviato con soddisfazione la decima edizione de “La Capitale Automobile Cars”, rivolta al mondo della distribuzione auto. In questa occasione, il direttore del Centro Pierluigi Del Viscovo ha delineato i tratti principali del mercato concessionari 2015.

VIDEO: INTERVISTA A PIERLUIGI DEL VISCOVO, DIRETTORE CENTRO STUDI FLEET&MOBILITY

DALLA CRISI…

Rispetto al 2005, il quadro che abbiamo di fronte è notevolmente diverso. “In questi dieci anni – osserva Del Viscovo – sono avvenuti dei cambiamenti e poiché sono avvenuti, come spesso accade, sull’onda di una forte crisi delle vendite e del mercato, sono stati cambiamenti indotti, subiti”. Tanto per citare qualche dato, ad esempio, dal 2007 a oggi imprenditori, ragioni sociali e punti vendita sono praticamente dimezzati, registrando rispettivamente il -48%, -46% e -36%.

…A UN CAMBIEMENTO DI PROSPETTIVA

Tuttavia, come abbiamo visto negli ultimi mesi, la crisi sembra aver toccato il fondo e segnali decisamente positivi hanno interessato il mercato concessionari 2015. “Quello che ho osservato – sottolinea infatti il direttore del Centro Studi Fleet&Mobility – è da adesso in poi gli stessi operatori vogliano provocare i cambiamenti, non vogliono più subirli. Non vogliono più ristrutturare delle organizzazioni, delle concessionarie o delle reti semplicemente perché i costi lo impongono e i ricavi non sono più quelli di una volta. Ma vogliono essere proattivi” e guardare al cliente in modo nuovo.

ONLINE E OFFLINE

Una delle principali evoluzioni che hanno toccato anche il mondo dei dealer è, ovviamente, quella del digitale. “La vendita delle automobili è un processo online e offline, dove tutte e due le parti sono importanti – conclude infatti Del Viscovo -. Bisogna comprendere bene che cosa significa online, senza dimenticare il valore dell’offline, quindi del contatto fisico e della relazione personale con il cliente”.

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