Circa 7 ore al giorno, pari al 30% della giornata: tanto è il tempo speso in media dai consumatori su media e device connessi. Lo ha rilevato TNS, multinazionale specializzata in ricerche di mercato, nello studio globale “Connected Life 2015”, dal quale emergono una serie di dati interessanti per le strategie di vendita web concessionari.
UNO STUDIO GLOBALE
L’indagine è stata effettuata online tra maggio e giugno 2015. TNS ha rilevato attitudini e comportamenti di oltre 60mila utenti di Internet in 50 Paesi nel mondo. Obiettivo: scoprire come la tecnologia sta trasformando le vite dei consumatori in tutto il pianeta e come, di conseguenza, dovrebbero cambiare le strategie di marketing di brand e concessionarie per il 2016.
IL COINVOLGIMENTO SOCIAL
Grazie a smartphone e tablet, la disponibilità di accesso alla rete è diventata sempre più diffusa. Ecco perché, secondo TNS, oggi è fondamentale monitorare il livello di social engagement, inteso come capacità di aprire conversazioni e creare dialogo. È necessario tener conto dell’estrema frammentazione del target al quale si rivolgono le strategie di vendita web concessionari. La popolazione italiana, secondo lo studio di TNS, risulta polarizzata su tre categorie: i Leaders (35%), individui molto coinvolti sui social media e dal mondo online, in lieve calo; in crescita i Functional (38%), che colgono soprattutto l’aspetto di servizio della rete; e stabili i Connectors (14%), forti comunicatori attenti soprattutto all’aspetto social.
FRUZIONE MEDIA DEI DEVICE
Altro dato interessante è quello relativo al tempo speso sui media e device connessi, in continua crescita. In Italia si parla di circa 7 ore al giorno, pari al 30% della giornata, con sovrapposizioni tra i diversi dispositivi e il passaggio continuo dai media tradizionali a quelli digitali. Con la conseguente necessità che le strategie digitali dei concessionari siano veicolate attraverso i diversi schermi in maniera omogenea e coinvolgente. Spiega infatti Federico Capeci, chief digital officer & ceo di TNS: “Non possiamo sapere quale strumento sarà scelto dal consumatore. Ecco perché dobbiamo proporre un’esperienza omogenea attraverso tutti i punti di contatto. Il consumatore sceglierà, secondo i diversi momenti, quello preferito rispetto al contesto”.