Già nel precedente rapporto era stata identificata da oltre un terzo (44%) del campione italiano come una via percorribile. Il tema dell’acquisto su Internet di un’auto, o, meglio, della necessaria integrazione tra esperienza materiale (racchiusa entro lo spazio fisico della concessionaria) e immateriale (affidata alla comunicazione sulla Rete) è stato riproposto in occasione della finestra aperta sull’Osservatorio Findomestic 2016 all’Automotive Dealer Day di Verona. Nell’anticipare alcuni contenuti che comporranno il materiale di sintesi in via di pubblicazione, Alessandro Lazzeri, Direttore Mercato Automotive della società di credito al consumo, ha citato il caso di altri settori che per primi hanno lavorato sull’iniziale situazione di conflitto tra online e offline, tra cui proprio il mondo delle banche con l’apertura di piattaforme di home banking.
INTERVISTA AD ALESSANDRO LAZZERI, DIRETTORE MERCATO AUTOMOTIVE DI FINDOMESTIC
FISICO + VIRTUALE, LA GIUSTA FORMULA
La dizione utilizzata è quella di “unico ecosistema di brand”. Il suggerimento rivolto al mondo delle concessionarie è quello di dare corpo a una “esperienza d’acquisto” sinergica e a doppio canale: al cliente deve infatti essere offerta l’occasione sia di partire dalla conoscenza diretta dell’oggetto per poi procedere all’acquisto ricorrendo a strumenti disponibili online, e sia di informarsi attraverso i vari canali fruibili grazie alla connessione Internet (tra i quali stanno assumendo un ruolo preponderante i social network), preludio a una o più passaggi presso il punto vendita. A verificarsi più di frequente è ormai la seconda soluzione. Stime fornite di recente da Google indicano infatti in poco più di due le visite ai dealer da parte di chi è interessato a comprare un’auto, mentre i punti di contatto in Rete preventivi, la raccolta di dati utili ad indirizzare la scelta, sono tipicamente almeno sei.
RACCONTARE LA GUIDA AUTONOMA
“Digitalizzazione” della struttura con riferimento non solo all’attività di vendita e “dematerializzazione” degli archivi/procedure amministrative sono due tra le sfide disegnate da Lazzeri nel corso della presentazione. Sarà la tecnologia a sostenere ancor più il domani dei dealer italiani, che tra qualche anno, se gli annunci saranno rispettati, si troveranno a dover affrontare un altro difficile compito: raccontare un nuovo gradino nell’evoluzione del mezzo auto, la guida senza conducente. Forse però sarà più semplice di quanto si pensi se lo spaccato relativo al nostro Paese fotografato nel prossimo Osservatorio Findomestic 2016 si rivelerà completamente veritiero, con una quota di quasi l’80% del campione convinta che i veicoli autonomi rappresenteranno una realtà e un buon 65%, a mediare tra il dato degli Stati Uniti (32%) e quello della Cina (91%), che si è dichiarato interessato al loro utilizzo.