La donna dell’anno, secondo Wave (Women and vehicles in Europe), è Agneta Dahlgren. Il direttore Design del segmento C e veicoli elettrici del Gruppo Renault ha ricevuto il premio “Donna dell’anno 2016” da una giuria di giornalisti, uomini e donne, specializzati nel settore automobilistico. L’hanno scelta all’unanimità per due motivi: la carriera coerente con l’obiettivo dell’associazione Wave, ossia incitare le giovani donne a lavorare nel mondo automotive, e il ruolo essenziale per l’evoluzione dell’azienda in cui opera e dell’intero settore.
LA CARRIERA
Dopo gli studi in Ingegneria & design in Svezia, suo Paese d’origine, nel 1990 Angeta arriva in Francia per completare la formazione in Design Industriale. Non andrà più via. Renault dapprima la assume come stagista nel 1991. Comincia la carriera nella direzione Design, nel dipartimento delle concept-car, mentre nel 2000 diventa project manager design. Fino a quando, nel 2009, viene nominata a capo della direzione design del segmento C e delle vetture elettriche.
TUTTE LE DONNE DELLA SCENIC
Sotto la sua egida nascono Nuova Renault Megane, all’inizio del 2016, e nuova Scenic, che sarà commercializzata il prossimo ottobre. È questo l’ultimo lavoro della manager, lieta di aver scardinato i codici della monovolume compatta tradizionale per renderla un po’ più accattivante. Perché “anche se si è una madre o un padre di famiglia – precisa sorridendo – si può avere voglia di guidre una familiare sexi”. Un riconoscimento, quello di donna dell’anno Wave, che dunque appare particolarmente appropriato. Altre donne, oltre a lei, hanno partecipato alla creazione della nuova Scenic in ruoli chiave: Cecile Sobole, responsabile prodotto, e Irina Zaretskaya, direttore del programma.
WOMEN@RENAULT
La loro presenza in azienda è anche frutto di un piano preciso lanciato dal Gruppo Renault agli inizi del 2010. Il programma Women@Renault punta a migliorare la rappresentanza delle donne a tutti i livelli. Alla fine del 2015 le donne rappresentavano il 18,8% dell’organico del Gruppo, mentre nel 2011 erano l’11%. Il 24,2% delle posizioni chiave del Gruppo erano occupate da donne (22% nel 2012). Tre membri su 12 del Comitato esecutivo e 6 su 19 del Consiglio di amministrazione erano rappresentanti del gentil sesso.