Il mercato auto in Europa, ad aprile 2016, conferma un trend in continua crescita. Secondo i dati Acea, la crescita delle vendite tocca il +9,1% rispetto al mese di aprile 2015, per un totale di 1.273.733 auto immatricolate. Il dato, poi, arriva a 1.318.820 se si sommano anche le immatricolazioni dell’area dei Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera). Tra le migliori performance, la Spagna (+21,2%) e Italia (+11,5%), seguite da Germania (+8,4%), Francia (+7,1%) e Regno Unito (+2%).
IL COMMENTO DI FEDERAUTO
Quello italiano, dunque, all’interno del mercato auto Europa di aprile 2016, è uno dei più frizzanti. Merito soprattutto delle promozioni massicce avviate dalle Case automobilistiche e dai concessionari, che hanno dato grande stimolo alle vendite. “Il mercato italiano (+11,5%) conferma un’accelerazione ancor maggiore rispetto alla media dei principali Paesi Ue, sostenuta da imponenti azioni commerciali messe in campo da case e concessionari”, sottolinea Filippo Pavan Bernacchi. Il presidente di Federauto, la federazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus, mette in luce il ruolo di primo piano dell’automotive italiano come traino dell’intera economia. “Il nostro settore in questo periodo rappresenta un vero e proprio toccasana per la crescita del Pil italiano, con quasi 110mila vetture vendute in più sul quadrimestre e una corrispondente crescita del 18,6%. Un incremento netto rispetto allo scorso anno che stimiamo equivalere a circa 2 miliardi di euro, con oltre 450 milioni di euro in più solo di Iva per le casse dello Stato”.
PROSPETTIVE DI FINE ANNO
Secondo Pavan Bernacchi, “occorre quindi dare atto al comparto, concessionari in primis, della sua importanza anche sul piano sociale che, dopo anni di crisi, sta contribuendo in maniera determinante al rilancio dell’automotive e con essa dell’economia italiana. La buona performance anche sui privati – ha concluso il numero uno di Federauto – lascia inoltre ben sperare anche in prospettiva di un progressivo ammodernamento del circolante del Paese, tra i più obsoleti in Europa”.