L’ultimo aggiornamento sul caso Volkswagen negli Usa parla, secondo fonti stampa, di indennizzi concordati per un totale di 10 miliardi di dollari (di cui 6,5 in favore dei proprietari e 3,5 al Governo americano). In Europa, però, non si è raggiunto nessun accordo sui risarcimenti in seguito al “Dieselgate”, che ha coinvolto oltre 700mila veicoli del Gruppo Volkswagen.
L’INGRESSO DELL’APDEF
Ora, qualcosa sembra movimentare questo orizzonte di immobilità. L’APDEF, Associazione europea per la difesa dei diritti dei consumatori, ha fatto l’ingresso ufficiale in Italia organizzando un roadshow nelle principali città del Paese. Il suo intento, si legge in una nota, è quello di illustrare ai proprietari dei veicoli coinvolti quali azioni intraprendere per esercitare i propri diritti, soprattutto in relazione ai risarcimenti per il Dieselgate. Dopo le prime due tappe di Pisa e Firenze del 14 e 15 giugno, gli avvocati e gli esperti dell’APDEF saranno a Brescia domani, 28 giugno, a Milano il 29 giugno per concludere la prima parte degli incontri a Torino il 30 giugno. A settembre il calendario ripartirà toccando Verona, Bologna, Roma e altre importanti città italiane.
IL PARERE DEI LEGALI
L’obiettivo di questa azione è, appunto, quella di informare e dare consulenza ai proprietari dei veicoli indicati come difettosi. Quelli che in passato, così come in futuro, potrebbero presentarsi in officina per far sostituire la centralina, seguendo il suggerimento di Volkswagen. Ma, senza indennizzi, quali sarebbero i rischi per un cliente che facesse cambiare la centralina? “C’è la possibilità che la sua sostituzione comporti non solo un aumento considerevole dei consumi – risponde l’avvocato Francesco G. Rafanell, presidente APDEF – ma anche una riduzione di potenza del motore, senza considerare la perdita di valore dell’automobile stessa. Ecco perché stiamo valutando con i nostri esperti gli effettivi danni che un intervento del genere comporterebbe al motore e ci battiamo perché anche ai consumatori europei venga data la possibilità di sostituzione del veicolo come negli USA”.