La fiscalità auto, in Italia, è tra le più alte d’Europa. La conferma arriva da un’indagine di Anfia, associazione nazionale filiera industria automobilistica, che ha quantificato il carico fiscale complessivo sopportato dal settore automotive nel nostro Paese. La notizia è che quest’ultimo, nel 2015, è ulteriormente cresciuto a 71,9 miliardi di euro (+0,5% rispetto al 2014). La percentuale del gettito fiscale derivante dal comparto sul Pil risulta del 4,4%, la più alta tra i maggior Paesi europei visto che la media si attesta attorno al 3,4%.
COSTI DI UTILIZZO E FISCO
La voce più rilevante è quella relativa all’utilizzo del veicolo, pari all’81% del gettito complessivo proveniente dal comparto per un valore di 58,2 miliardi di euro (-0,8% rispetto al 2014). Nel 2015, a fronte di una forte riduzione del prezzo dei carburanti (-10,2% per la benzina, -12,6% per il gasolio, -20,2% per il GPL con il metano stabile -0,5%), si è assistito a un ulteriore crescita della componente fiscale (Iva e accise) sul prezzo finale, passata dal 60,7% al 65,5% per la benzina, dal 56,5% per il gasolio, dal 37,2% al 42,1% per il GPL e dal 18,5% al 22,4% per il metano.
RIVEDERE LA FISCALITA’
Un dato che, secondo Anfia, evidenzia la necessità di una revisione della fiscalità auto in Italia in chiave ambientale. Obiettivo: favorire la diffusione di veicoli ecologici e la sostituzione dei più inquinanti ancora in circolazione. Non a caso, 20 Paesi europei sul 28 già applicano forme di tassazione correlate alle emissioni di CO2. Importante anche il mantenimento di una fiscalità di vantaggio per i carburanti alternativi e una rimodulazione basata sulla logica “pay as you drive” garantita dalla telematica applicata ai trasporti, che ha già determinato una consistente riduzione dei costi assicurativi.
I COSTI DI ACQUISTO…
Dopo i costi di utilizzo, si colloca la quota di contribuzione dal momento dell’acquisto del veicolo (pari al 10,7%). Nel 2015 è cresciuta del 13,1% rispetto all’anno precedente per un gettito complessivo di 7,7 miliardi di euro. Una conseguenza dell’aumento delle immatricolazioni di vetture nuove che, dopo anni e anni di calo, hanno chiuso il 2015 con una crescita del 15,8% sul 2014.
…E DI POSSESSO
Infine, il possesso dell’autoveicolo rappresenta una quota dell’8,3%. Si tratta di 6 miliardi di euro derivanti dalla tassa di possesso, ovvero dal cosiddetto “bollo auto”, che segna un decremento dell’1,2% (circa 73 milioni di euro in meno) rispetto al 2014.