Lexus, affidabilità ancora una volta in pole position

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Sempre più spesso l’affidabilità delle auto fa rima con Lexus. L’ultimo dei tanti riconoscimenti portato a casa è relativo alla classifica Which? 2016, dove ha conseguito il massimo delle 5 stelle sia nel nuovo che nell’usato. L’affidabilità auto Lexus è stata incoronata in base alle esperienze di acquisto di quasi 60mila automobilisti coinvolti nell’indagine. Guasti, costi di riparazione, manutenzione ordinaria e giorni di permanenza in officina per risolvere le eventuali problematiche sono stati i parametri presi in considerazione, e ben conosciuti dalle officine del Gruppo.

LEXUS PRIMA DELLA CLASSE

Risultato: una pioggia di premi per le vetture del brand premium giapponese. Non a caso, in tutte le categorie di mercato, l’affidabilità auto Lexus è risultata vincitrice. In relazione alle vetture nuove, il crossover NX si è imposto come miglior Suv compatto incassando il massimo del punteggio. La seconda e terza generazione dell’RX si sono attestate come migliori modelli nella categoria dell’usato, mentre IS e GS hanno raggiunto la Top 4 per i Large e Luxury e la CT 200h è emersa come “Best Buy” tra i nuovi modelli del segmento Mid-Size. “La nostra reputazione – commenta Ewan Shepherd, direttore Lexus – non è dovuta soltanto all’eccellenza dei prodotti, ma anche alla straordinaria esperienza di acquisto che offriamo ai nostri clienti”.

GLI ALTRI PREMI

D’altronde, Which? 2016 non è l’unica classifica che recentemente ha premiato la qualità dei prodotti Lexus. Non si può infatti non citare l’indagine Auto Express Driver Power 2016, che ha visto il marchio attestarsi in cima a ben tre categorie. Senza contare il premio Autocar “Usato dell’anno” incassato dalla Lexus IS negli annuali Autocar Awards.

IDROGENO E GRUPPO TOYOTA

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Toyota Mirai

Non solo ibrido, però. Il Gruppo Toyota, si sa, è impegnato da tempo sul fronte dell’idrogeno con la Mirai. Commercializzata già in alcuni Paesi europei come Germania, Danimarca, Belgio e Regno Unito, da noi ancora non è arrivata per la mancanza di infrastrutture. Ecco perché Toyota Italia si è pronunciata a favore dell’interrogazione presentata qualche giorno fa dall’On. Marco Di Maio, firmata da altri 10 deputati, con la quale viene chiesto di modificare il Decreto 213 del 31 agosto 2006. Una norma che, sottolinea l’ad Toyota Italia Andrea Carlucci, “rappresenta un ostacolo per la costruzione di una rete di infrastrutture all’avanguardia, basate sull’utilizzo dell’idrogeno”.

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