Come prevedibile, il mercato auto luglio 2016 cresce ma mostra un evidente rallentamento. Secondo i dati diffusi dal Ministero dei trasporti, il mese si è chiuso con 136.275 immatricolazioni di auto nuove, segnando un +2,9% rispetto allo stesso mese del 2015 (quando le unità erano 132.485). Rallenta anche il cumulato dei 7 mesi, che comunque evidenzia ancora una buona crescita a doppia cifra: +17,1% con 1.179.068 vetture vendute rispetto alle 1.006.867 del gennaio-luglio 2015.
LA FINE DELLE PROMOZIONI
“Dopo il primo semestre a +19,1%, di cui giugno al +11,9%, luglio con il suo +2,9% conferma il trend di contenimento della crescita – commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto -. Sembra infatti essersi esaurita la spinta determinata dalle promozioni lanciate in particolare nel primo trimestre. Come avevamo avvertito, queste operazioni di push costano una follia alle Case e ai concessionari per cui non possono essere strutturali”. Una lettura che trova d’accordo anche Unrae. “Per mantenere i benèfici effetti sul rinnovo del parco e intercettare il prevedibile rallentamento della domanda – osserva il numero uno Massimo Nordio – sarebbe ora necessario l’intervento di politiche mirate come, ad esempio, la proposta di detraibilità di parte dei costi di acquisto”.
RISOLVERE I NODI IRRISOLTI
Alla luce dei risultati di luglio, Federauto ritiene probabile un secondo semestre caratterizzato da un tasso di crescita inferiore rispetto a quello registrato nel primo. Il consuntivo annuo è stimato in 1.811.000 vetture targate, ovvero il +15% rispetto al 2015. “Finché cresciamo, anche di poco, va tutto bene – conclude Pavan Bernacchi -. Auspichiamo che in autunno il Governo sia disponibile a confrontarsi su: bollo auto – rimodulazione e non eliminazione -, sinergie possibili tra trasporto pubblico e privato, fiscalità auto aziendali, agevolazioni per i disabili, emersione del sommerso nell’autoriparazione che crea concorrenza sleale e danni erariali”.
IL MOBILITY CHAMPION
Gli fa eco Nordio: “La nostra visione del mercato dei prossimi mesi sarà una conseguenza di quanto la mobilità potrà essere resa resa fruibile per le persone. Capìto che l’auto resta un bene centrale nella mobilità dei cittadini, l’Unrae avverte il bisogno che si crei una valida cabina di regia, coordinata da un Mobility Champion, per mutuare l’esperienza del Digital Champion, che sia promotore della “nuova cultura della mobilità”.