Una figura che conosca bene la situazione, per suggerire le mosse giuste a chi di dovere. È questo il ruolo principale del Mobility Champion, il nuovo profilo individuato da Unrae per lavorare alla causa di una mobilità armonica e integrata. Ne abbiamo parlato di recente con Massimo Nordio, presidente dell’associazione che riunisce i Costruttori auto esteri.
LE AUTO DEL FUTURO
Nella sua argomentazione, il numero uno di Unrae parte da un dato di fatto. “Le automobili del 2030 – dichiara nella nostra videointervista – saranno a trazione elettrica, connesse, condivise e a guida autonoma. Da oggi a quel momento, abbiamo la preoccupazione che ci si possa arrivare in maniera totalmente scoordinata perché l’automobile del 2030 avrà bisogno di una forte interazione sia con i sistemi e le infrastrutture dal punto di vista informatico che dal punto di vista della intermodalità con gli altri mezzi di trasporto”.
VIDEO: INTERVISTA A MASSIMO NORDIO, PRESIDENTE UNRAE
LA NUOVA AUTORITÀ
La figura del Mobility Champion dovrà rispondere proprio a questa esigenza di coordinamento. “Secondo noi – prosegue quindi Nordio – è necessaria una autorità che prima studi bene la situazione attuale e quella futura e poi raccomandi alle autorità di Governo quali sono le decisioni da prendere per favorire questa o quella modalità di trasporto, questa o quella tecnologia e nell’investire sulle infrastrutture in un certo modo. Se tutto questo non ci sarà lasciato alla cosiddetta selezione naturale e non ci sembra il caso”
UNIONE DI INTENTI
L’Unrae ha presentato ufficialmente il Mobility Champion lo scorso luglio di fronte alla stampa romana riunita per l’occasione. “Adesso – informa il presidente dell’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri – stiamo lavorando per creare il consenso tra tutti gli attori del mercato, anche dal punto di vista delle istituzioni, per poi poterla lanciare. Non crediamo che debba essere l’Unrae a farlo in quanto secondo noi deve essere una istituzione governativa”.