Nel 2016 le famiglie e le imprese italiane hanno speso 175,8 miliardi di euro per l’acquisto di autovetture, veicoli commerciali e industriali e autobus. Una spesa in crescita del 2,6% rispetto al 2015, che aumenta la sua incidenza sul Pil passando dal 10,41% del 2015 al 10,50%. La stima, divulgata dall’Osservatorio Autopromotec, trova riscontro nella crescita delle vendite auto del 2016 registrata dai concessionari italiani.
CARBURANTE E ACQUISTI AUTO
Tra il 2015 e il 2016 tutte le voci di spesa sono aumentate, eccetto quelle relative al carburante e alle coperture assicurative. Nello specifico, la graduatoria è guidata dall’esborso per carburanti, che nel 2016 sono costati ben 50,6 miliardi di euro, in calo dell’8,9% rispetto al 2015 per la diminuzione dei prezzi alla pompa di benzina e gasolio.
La seconda voce di spesa più importante è quella legata agli acquisti di autoveicoli, a cui sono destinati 45 miliardi contro i 37 del 2015. L’incremento, in questo caso notevole (+21,8%), non è determinato solo dalla crescita delle vendite auto del 2016 (+15,9%), ma anche dall’aumento delle immatricolazioni di veicoli commerciali (+49%), veicoli industriali (+52,2%) e autobus (+18,6%).
Risultati positivi che si ricollegano alla forte domanda di sostituzione degli italiani che, avendo rimandato negli anni più duri della crisi, ora, in presenza di prospettive più rosee per l’economia, hanno messo mano al portafoglio per acquistare auto nuove. Senza contare che, nel caso dei veicoli per trasporto, un grande stimolo proviene dalle agevolazioni fiscali come quelle previste dalla nuova Legge Sabatini e il Superammortamento.
MANUTENZIONE E ASSICURAZIONE
La terza voce di spesa più rilevante è quella destinata alle manutenzioni e riparazioni degli autoveicoli. Assorbe oltre un quinto della spesa globale, pari a 36,6 miliardi di euro (nel 2015 erano 35,2 miliardi di euro), in crescita del 3,9%. L’incremento è legato a diversi fattori: l’esecuzione di operazioni rimandate durante la crisi, l’incremento del parco auto circolante e, in lieve misura, la crescita dei prezzi.
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Al quarto posto troviamo l’esborso per i premi di assicurazione Rca, incendio e furto. Nel 2016, famiglie e imprese hanno corrisposto alle società di assicurazione era 17,9 miliardi di euro, in diminuzione del 3,5% rispetto ai 18,6 miliardi di euro pagati nel 2015. Il calo è legato al buon andamento della sinistrosità degli ultimi anni, determinato in larga misura, a sua volta, dal miglioramento della sicurezza attiva e passiva dei veicoli.
Ecco, infine, le “voci minori” nella lista della spesa:
- ricoveri e parcheggi, che valgono 8 miliardi di euro (+1,9% rispetto al 2015);
- pedaggi autostradali, che hanno assorbito 7,7 miliardi di euro (+4,38%);
- tasse automobilistiche non inglobate nel costo di beni e servizi (soprattutto il bollo), che hanno determinato un gettito di 6 miliardi (+1,5%);
- pneumatici, a cui sono stati destinati 3,8 miliardi di euro (+3,9%).
La spesa per autoveicoli non comprende le multe, gli oneri finanziari per eventuali acquisti dilazionati e le retribuzioni del personale, nel caso di trasporto merci.