Il traffico in Italia “costa” ai nostri concittadini un’ora in più alla settimana per gli spostamenti rispetto agli abitanti degli altri paesi europei. È il dato più significativo che emerge dall’indagine condotta da Ipsos e The Boston Consulting Group, sulla percezione delle infrastrutture di spostamento da parte dei cittadini del Vecchio Continente.
Come campione, sono stati presi in considerazione 10.018 europei provenienti da 10 diversi Paesi (oltre all’Italia anche Francia, Irlanda, Germania, Belgio, Spagna, Grecia, Polonia, Slovacchia e Portogallo).
QUANTO INCIDE IL TRAFFICO IN ITALIA
Gli italiani sono decisamente più insoddisfatti rispetto alla media europea per la scorrevolezza delle strade nelle ore di punta, ed è difficile dare loro torto, visto che il traffico in Italia dal lunedì al venerdì fa passare 10 ore e 40 minuti al volante per gli spostamenti quotidiani.
Un’ora alla settimana in più rispetto agli altri Paesi coinvolti nel sondaggio, che in un anno si traduce in oltre 2 giorni di differenza. Un’enormità.
Del resto, l’auto rimane il mezzo di trasporto prediletto dagli italiani per la quasi totalità degli impegni giornalieri, che sia andare al lavoro o all’Università (69%), fare la spesa o altre commissioni per la casa (86%), fino all’accompagnare i figli a fare sport o altre attività (64%).
Approfondisci: in Italia ci sono 62 auto ogni 100 abitanti (altro record negativo)
Anche sull’utilizzo dei mezzi a due ruote siamo all’avanguardia europea, al pari dei nostri “cugini” greci.
COSA MANCA
Senza girarci troppo attorno: i mezzi pubblici. Il livello del traffico in Italia dipende anche e soprattutto dalla carenza e dai limiti della rete di infrastrutture legate al trasporto pubblico, nei riguardi del quale gli italiani sono tra i più scettici in Europa.
Quasi un concittadino su due, infatti, reputa problematico spostarsi con autobus, tram o metropolitana nelle vicinanze della propria abitazione, per tre motivi principali:
- Una bassa frequenza di transito (46%)
- Destinazioni non fornite adeguatamente (39%)
- Eccessiva durata dei tragitti (31%)
Solo un terzo degli italiani, inoltre, è soddisfatto dei punti di coincidenza tra le diverse modalità di trasporto. Non a caso, il 72% degli intervistati reputa gli investimenti in tal senso fondamentali per lo sviluppo di una mobilità sostenibile.
Si parla di biglietto unico per i trasporti urbani e interurbani (imprescindibile per i pendolari), migliori collegamenti tra autostazioni e fermate dei mezzi e parcheggi a ridosso delle strade a scorrimento veloce che offrano la possibilità di lasciare la propria vettura in favore di trasporti pubblici autostradali.
SPERANZE PER IL FUTURO
Per l’84% degli italiani questi accorgimenti migliorerebbero non solo gli spostamenti, ma anche la qualità della vita in senso assoluto. In vista dei prossimi anni, ci si augura che i servizi digitali si adeguino allo standard degli altri paesi, sia in termini di informazione sulle condizioni del traffico che in merito alle offerte per la mobilità alternativa, si parla soprattutto di Carpooling e Car Sharing.
Leggi Anche: Volkswagen si prepara a comandare la mobilità di domani
Tra 15 anni è opinione diffusa (76%) che le auto elettriche saranno ormai sviluppate fino a consentire viaggi a lunga percorrenza senza patemi d’animo riguardo all’autonomia della batteria, che l’automobile personale non verrà più utilizzata in città ma lasciata alle sue porte in favore dei mezzi pubblici e che in generale sarà più basso il livello di inquinamento, oltre che quello del traffico in Italia.