In aumento i prezzi di benzina e diesel. Nel primo semestre del 2017, la spesa di famiglie e imprese italiane per acquistare queste tipologie di carburante è cresciuta del 9,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, per un totale di 2,3 miliardi di euro in più. La spesa complessiva dei primi sei mesi del 2016, dunque, ammonta a 26,5 miliardi di euro.
I dati sono relativi a elaborazioni del Centro Studi Promotor sulla sua banca dati sui consumi e sui prezzi dei carburanti auto in Italia. Se la spesa è aumentata, i consumi sono calati dello 0,7%. L’unico responsabile dell’aumento, dunque, è l’andamento dei prezzi alla pompa.
L’AUMENTO DEI PREZZI DI BENZINA E GASOLIO
L’aumento dei prezzi della benzina ammontano al +8%, con il passaggio da 1,423 euro del primo semestre 2017 al litro a 1,537 euro di un anno fa. Per il gasolio auto, l’incremento è ancora più marcato: il prezzo medio è passato da 1,248 euro a 1,389 euro (+11,30%).
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LA COMPONENTE INDUSTRIALE…
A determinare il rincaro è soprattutto la parte industriale che costituisce il prezzo dei carburanti. Questi, infatti, sono formati dalla componente industriale e da quella fiscale.
La prima remunera l’industria petrolifera e la sua rete di distribuzione. La componente fiscale, invece, è costituita da un’accisa consistente che va nelle casse dello Stato e dal gettito dell’Iva, che si applica sulla somma del prezzo industriale e dell’accisa.
…E QUELLA FISCALE
La crescita dei prezzi di carburanti è strettamente legata alla dinamica del prezzo del petrolio greggio, e di conseguenza la parte più importante dell’incremento di spesa va alla componente industriale. Nel primo semestre è aumentata di 1,983 miliardi, che portano i ricavi complessivi dell’industria e della distribuzione del primo semestre a 9,733 miliardi.
Più modesto è l’incremento del gettito fiscale (311 milioni), ma la parte che va al fisco dell’intera spesa è ben più consistente di quella che va all’industria e, nel primo semestre, ha toccato quota 16,769 miliardi.
