Le auto a idrogeno, in prospettiva, possono rappresentare una nuova frontiera per i concessionari e, in generale, per il mondo delle quattro ruote? La domanda è lecita, e, come sempre quando si parla di alimentazioni alternative, occorre usare cautela.
E’ innegabile, però, che finalmente qualcosa si stia muovendo e che, complice la crescita generale delle auto green, anche le auto a idrogeno (che hanno un’autonomia superiore rispetto a quella delle auto elettriche) potranno dire la loro. Sempre che le istituzioni si decidano a recitare il loro ruolo.
Approfondisci: concessionari e elettrico, a che punto siamo?
AUTO A IDROGENO: IL DECRETO LEGISLATIVO
Attualmente l’ostacolo principale per lo sviluppo dell’idrogeno è l’infrastruttura: in Italia, le stazioni di rifornimento si contano sulle dita di una mano. Per la precisioni, funzionanti ce ne sono solo tre.
A inizio anno, però, qualcosa di importante si è mosso: ci riferiamo al Decreto Legislativo datato 16 dicembre 2016, n.257, emanato in risposta alla Direttiva 2014/94/UE (DAFI) – che prevede la realizzazione di infrastrutture dedicate ai combustibili alternativi -. Un provvedimento che finalmente inserisce anche l’idrogeno tra i carburanti “puliti” nel piano strategico nazionale e che punta a realizzare un numero adeguato di stazioni entro il 2025, rivedendo l’attuale normativa che limita l’erogazione di idrogeno a una pressione di 350 bar (l’innalzamento previsto a 700 bar consentirà alle vetture già prodotte in serie, come la Mirai, di fare il pieno in soli 3 minuti, ndr.).
MANCANO GLI INCENTIVI
Secondo Angelo Moreno, presidente di H2it (associazione italiana idrogeno e celle a combustibile), si tratta di un passo importante. “Per la prima volta l’idrogeno è stato ‘sdoganato’ esplicitamente dal Governo e riconosciuto come alimentazione alternativa al pari delle altre, come elettrico, metano e GPL. Allo stesso tempo, però, l’idrogeno non è stato inserito all’interno di un programma concreto di incentivi e finanziamenti, programma che invece al momento riguarda elettrico e metano” spiega Moreno.
Leggi anche: una panoramica sui modelli già esistenti
OBIETTIVI CONCRETI
Gli obiettivi sull’auto a idrogeno, però, adesso ci sono e sono concreti. Venti stazioni di rifornimento a idrogeno sul territorio nazionale entro il 2020, di cui 10 sulle autostrade, con una previsione di 1.000 veicoli Fuel Cell circolanti, e addirittura circa 200 stazioni entro il 2025.
Vedremo nei prossimi mesi se si muoverà qualcosa dall’alto, intanto i concessionari, come per l’auto elettrica e le altre alimentazioni alternative, sono alla finestra per sfruttare tutte le opportunità che il futuro delle quattro ruote presenterà.