Sulla scia dei mesi scorsi, sul mercato auto del mese di agosto e luglio 2017 continua a splendere il sole. Secondo Acea, l’Europa dei 28+Efta ha registrato una crescita rispettivamente del 5,5% e del 2,6%. Con il cumulato dei primi otto mesi dell’anno che segna il +4,4% rispetto a gennaio-agosto del 2016.
Positivi 4 dei 5 major markets: Germania (+2,9%), Francia (+4,2%), Spagna (+6,9%) e Italia, che batte tutti con tassi di crescita record (+15,8% nell’ultimo mese e +9,1% da gennaio ad agosto). Persistono, invece, le difficoltà del Regno Unito (-2,9%), in territorio negativo da cinque mesi.
IL MERCATO AUTO IN EUROPA AD AGOSTO
I due mesi estivi hanno dato un buon contributo alla crescita. Se nel mese di luglio le immatricolazioni sono state 1.193.554 (il +2,6% rispetto alle 1.163.326 di un anno prima), il mercato auto in Europa ad agosto, ha toccato 903.143 unità, un 5,5% sulle 855.689 del 2016.
Il cumulato dei primi otto mesi dell’anno porta le immatricolazioni a quota 10.559.543, per un aumento del 4,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa (quando si archiviarono 10.111.243 unità).
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LA PERFORMANCE ITALIANA
Numeri importanti, sebbene distanti dalla performance italiana, che cresce più di tutti sia nell’ultimo mese che sul parziale da gennaio.
“Il risultato dell’automotive italiano è importante, avvicina il settore ai livelli pre-crisi e soprattutto è sempre più decisivo per il rilancio del nostro Paese. Lo dicono i numeri Istat rilasciati pochi giorni fa sulla produzione industriale (+9,1% il comparto auto), con i beni strumentali a +5,9%. In Italia le vendite nei primi 8 mesi dell’anno (+9,1%) viaggiano a velocità più che doppia rispetto alla media europea, con performance tripla rispetto a Germania (+2,9%) e doppia sulla Francia (+4,2%)”.
Filippo Pavan Bernacchi, presidente Federauto
MISURE DI SOSTEGNO
Secondo Unrae, il buon andamento del mercato auto Europa ad agosto 2017 è legato all’adozione di decise misure di sostegno.
“A partire dai 5 major markets – commenta il direttore generale Romano Valente – quasi tutti i Paesi hanno attivato piani di stimolo al rinnovamento del proprio parco e anche l’Italia potrebbe cogliere l’opportunità del momento per accelerare il proprio rinnovamento del circolante. Ma – conclude – sarebbero necessarie azioni mirate da programmare nella prossima Legge di Stabilità”.
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