Buona la prima. Il mercato auto dell’Europa, nel mese di gennaio 2018, ha totalizzato 1.286.378 immatricolazioni (dati Acea). La crescita è stata del 6,8% rispetto allo stesso mese del 2017, che in un periodo di pieno fermento registrò un incremento del +10,1%.
Quattro dei cinque major market presentano un segno positivo, trainati dalla crescita a doppia cifra di Spagna (+20,3%) e Germania (+11,6%), a cui fanno seguito Italia (+3,4%) e Francia (+2,5%), mentre il Regno Unito chiude a -6,3%, decimo mese consecutivo in calo.
MERCATO AUTO IN EUROPA A GENNAIO 2018
La partenza, secondo i commenti delle associazioni più autorevoli, è più che positiva. Così Gianmarco Giorda, presidente di Anfia: “È buona la partenza del mercato auto europeo nel primo mese del 2018, anche grazie ai positivi effetti di calendario, dal momento che alcuni Paesi hanno beneficiato di un giorno lavorativo in più rispetto a gennaio 2017″.
Stessa lettura anche per Unrae, che sottolinea i fattori da tenere sotto controllo nei prossimi mesi: l’impatto sui volumi totali della Brexit nel Regno Unito, ma soprattutto l’impatto della fine del Super ammortamento e il bisogno di alleggerimento delle giacenze di autoimmatricolazioni.
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“L’Italia affronta uno scenario di incertezza politica, nel quale perdurano le iniziative scoordinate da parte delle amministrazioni locali, già più volte sottolineate dalla nostra associazione e senza che alcun partito abbia inserito il tema dello svecchiamento del parco all’interno del proprio programma politico”.
Romano Valente, direttore generale dell’Unrae
PREVISIONE AL RIBASSO PER IL 2018
Nei cinque principali mercati europei (esclusa l’Italia) si ridimensiona il peso del diesel a favore delle auto a benzina e ibride. In Germania, spiega Anfia, questo fenomeno continua a far crescere le emissioni medie di CO2 delle auto nuove immatricolate: 128,4 g/Km, ovvero 0,5 g/Km in più di gennaio 2017.
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Il mercato auto dell’Europa, dunque, nel mese di gennaio 2018 sembra procedere per il verso giusto. Ma una spada di Damocle incombe. Secondo l’Acea, infatti, le regole più severe in tema delle emissioni provenienti dalle auto e la Brexit rappresentano una minaccia per l’industria. Motivo per cui la sua stima per il 2018 indica una crescita che rischia di rallentare all’1%.