La grave crisi politico istituzionale si è fatta sentire sui dati del mercato auto di maggio 2018. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le auto immatricolate sono state 199.113, in calo del -2,8% rispetto allo stesso mese del 2017. Di conseguenza, i primi cinque mesi dell’anno segnano il -0,3%, restando in linea con il mercato dell’anno scorso.
In questo contesto, lamenta Federauto, i concessionari italiani sono riusciti a chiudere l’attività commerciale del mese con non poche difficoltà, condizionate dagli elevati stock.
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DATI MERCATO AUTO A MAGGIO 2018
“La parte del leone – osserva Adolfo De Stefani Cosentino, presidente della Federazione – è stata giocata dalle iniziative commerciali molto aggressive e vantaggiose dal punto di vista dei finanziamenti, che hanno sostenuto le immatricolazioni del canale privati”. Non a caso, i dati del mercato auto di maggio 2018 evidenziano un lieve incremento del numero di immatricolazioni ai codici fiscali (+0,6%), a fronte della flessione nelle vendite alle società e alle compagnie di noleggio, pari rispettivamente al -13,1% e -1,9%.
In base alle elaborazioni di Federauto – associazione costituita dai concessionari di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus italiani – le immatricolazioni degli ultimi tre giorni di maggio hanno rappresentato oltre il 41% del totale del mercato, superando gli 81mila pezzi. Le autoimmatricolazioni di Case e concessionarie, invece, hanno raggiunto il 13% (fonte: stime Dataforce).
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NEL SEGNO DEL CAMBIAMENTO
Adesso i riflettori, e le speranze, sono tutte puntate sul nuovo Governo, al termine di tre mesi di assoluta incertezza politico istituzionale che si sono riflessi sul clima di fiducia di imprese e consumatori. Federauto, per voce del suo presidente, auspica un rapido avvio della legislatura.
“Siamo pronti a collaborare nel segno del cambiamento, certi del fatto che l’attenzione del Governo dovrà focalizzarsi anche sulle politiche in materia di mobilità, logistica e trasporto, con un’attenzione particolare per la fiscalità gravante sul settore automotive, che sempre ha dato molto all’economia del Paese”.
Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto
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