Piccolo allarme dal mercato europeo: segno negativo a ottobre

I dati del mercato auto europeo 2016 subiscono una leggera battuta dal resto: il mese di ottobre si è chiuso infatti con segno negativo, -0,3% sullo stesso periodo del 2015. Le ultime statistiche dell’Acea testimoniano che sono state 1.140.742 le vetture immatricolate lo scorso mese nei Paesi UE(+Efta), un dato che porta il complessivo dei primi dieci mesi 2016 oltre quota 12,7 milioni di auto vendute, in crescita del 6,9% rispetto all’intervallo gennaio-ottobre 2015.

DATI MERCATO AUTO EUROPEO 2016: BENE L’ITALIA

I dati del mercato europeo 2016, al contrario, fanno registrare la buona performance dell’Italia, che con un +9,7%  si conferma il mercato più dinamico, seguito da quello spagnolo (+4%) e dal Regno Unito (+1,4%). A pesare sulla prestazione europea, i cali tendenziali di Germania e Francia che registrano rispettivamente un -5,6% e un -4% sullo stesso periodo dell’anno scorso.

IL COMMENTO DI FEDERAUTO

Per il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, “Francia e Germania fanno invertire la tendenza positiva nell’UE, peraltro già rallentata negli ultimi mesi. Non è un bel segnale quello che viene da 2 tra i Paesi leader del Continente, così come fa scattare un piccolo allarme il risultato dell’Italia, che è sì il mercato che cresce di più, ma è anche quello che ha dimezzato la propria corsa rispetto al progressivo di quest’anno”. Continua il presidente:

Il mercato dell’auto – ancora oggi dopato grazie a chilometri zero e noleggi – rappresenta sempre di più il barometro delle aspettative degli italiani. Secondo Istat infatti a ottobre il clima di fiducia dei consumatori si conferma in calo e le aspettative sul futuro economico del Paese sono in discesa per il sesto mese consecutivo.

Se a ciò, conclude Pavan Bernacchi, “si aggiunge il senso di cristallizzazione nel Paese dovuto agli eventi geopolitici in corso – in primis al referendum del 4 dicembre – capiamo perché promozioni e il fondamentale superammortamento diventano decisivi per sostenere un mercato che solo di Iva lo scorso mese ha reso quasi 650 milioni di euro nelle casse dello Stato”.

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