Il mondo delle auto usate si sposterà sempre di più on-line, almeno nella fase della trattativa tra venditore e cliente. E potrà essere una risorsa importante per i concessionari dopo il Coronavirus. Lo scenario, elaborato guardando anche l’attuale mercato cinese, prevede infatti un universo della mobilità post Covid molto diverso da quello precedente, con una domanda di mobilità individuale in aumento ma, allo stesso tempo, con poche risorse economiche da sborsare.
Di questi temi abbiamo parlato con Andrea Volontè, head of automotive di Subito. Partendo da una premessa: il settore delle auto usate è calato a marzo, ma in maniera minore rispetto al nuovo: le statistiche di ACI, infatti, registrano poco più di 110mila passaggi di proprietà il mese scorso, molti dei quali effettuati prima del lockdown, con una diminuzione del 59% rispetto a marzo 2019.
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AUTO USATE: IL DATO DI MARZO
Sulla differenza tra i dati del nuovo, calato dell’85%, e quello dell’usato, Volontè ha le idee chiare. “Sul dato – specifica – pesa la distribuzione delle immatricolazioni. Il nuovo, solitamente, si concentra verso fine mese, mentre l’usato ha un andamento più regolare”.
Con ogni probabilità, il calo più severo lo vedremo ad aprile, che sia per il nuovo sia per le auto usate sarà un mese completo di lockdown.
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COSA STA CAMBIANDO?
Volontè identifica alcuni trend già visibili nelle scorse settimane. “Il traffico sulla nostra piattaforma ha sostanzialmente tenuto, ma è cambiata la modalità di fruizione”. I tempi delle ricerche, in primis, si sono allungate. “Gli utenti interessati ad un’auto la cercano, anche se successivamente aspettano la possibilità di entrare in contatto con gli operatori”. Ovvero i concessionari, che quindi anche in questo periodo hanno l’opportunità di coltivare alcuni clienti.
Inoltre, gli utenti sognano di più, cercando vetture d’epoca o da sogno. Le vetrine dell’auto, in altre parole, diventano veri e proprie piattaforme di intrattenimento.
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IL DOPO COVID
E quando questa emergenza, finalmente, sarà finita. Certamente anche il mondo delle auto usate sarà diverso rispetto a prima. “I clienti vorranno ottenere più informazioni on-line, e gli operatori si stanno già attrezzando per la gestione da remoto del rapporto venditore-cliente e, al tempo stesso, della visualizzazione dell’oggetto”. Chiaro che, però, la parte finale della trattativa, almeno all’inizio, sarà difficile da smaterializzare.
Quale è, dunque, lo scenario? Il concessionario, secondo Volontè, dovrà cercare di puntare sugli strumenti digitali per allungare la fase di trattativa da remoto e, quando il cliente sarà chiamato a venire in concessionaria per finalizzare l’accordo occorrerà avere molte attenzioni per rassicurarlo. Ovvero evitare assembramenti e puntare sui servizi. Con un occhio attento, ovviamente, ai costi, che per gli acquirenti saranno inevitabilmente una leva da considerare.