Il primo semestre di questo tragico 2020 si conclude rispecchiando le aspettative: nel mese di giugno il mercato chiude con un clamoroso -22% per le nuove immatricolazioni di vetture e veicoli commerciali leggeri. Un piccolo segnale positivo rispetto ai mesi di aprile e maggio, ma comunque non ancora sufficiente per risollevare il settore automotive da questa crisi senza precedenti.
Senza incentivi il mercato è destinato a crollare e dopo il richiamo più che disperato delle Associazioni di settore al Governo, ancora tutto tace. La proposta di incentivo alla rottamazione, la cui approvazione continua ad essere posticipata, darebbe quel boost iniziale al mercato favorendo anche il ricambio del parco circolante.
Questo però sarebbe solo il primo passo di una più ampia strategia a sostegno del settore, che dovrebbe comprendere revisione della fiscalità, ampliamento dell’ecobonus anche per veicoli con emissioni superiori ai 61 g/km di Co2 e incentivi sulle auto in stock per agevolare le vendite (come sottolineavano le proposte di Anfia).
MERCATO AUTO A GIUGNO: LA RIPARTENZA È ANCORA LONTANA
Sono state immatricolate 146.809 targhe ufficiali, tra Passenger Cars e LCV, contro le 188.482 di giugno 2019, alle quali si aggiungono 2.581 vetture di importazione parallela e 51 autocarri leggeri non ufficiali.
Il mercato chiude quindi con un totale di 149.441 unità, segnando un calo complessivo del 22,31% (fonte Dataforce).
L’analisi di giugno
Nessun canale di vendita è uscito illeso da questo mese in rosso, sebbene i privati abbiano attutito meglio il colpo rispetto a Nlt, Rac e acquisti diretti delle aziende.
Le immatricolazione dei privati hanno registrato circa 7.000 targhe in meno rispetto al 2019, chiudendo il mese a -7,51% e mantenendo comunque il 65% della market share.
- Società in proprietà e leasing: 6.901 immatricolazioni (-14,91%)
- Noleggio a lungo termine: 21.418 immatricolazioni (-20,34%)
- Noleggio a breve termine: 6.239 immatricolazioni (-66,37%)
Secondo l’analisi di Dataforce, il comparto business ha risentito maggiormente della crisi e in ottica della ripartenza è evidente l’imprescindibilità di interventi fiscali mirati, come il ripristino del super-ammortamento e l’adeguamento di deducibilità e detraibilità dell’Iva agli standard europei.
Veicoli commerciali leggeri
Il comparto degli LCV, sempre in rosso, ha registrato un calo minore rispetto alle Passenger Cars, chiudendo complessivamente il mese di giugno a -13,12%:
- Ditte, artigiani, professionisti: 2.934 immatricolazioni (+7%)
- Società in proprietà e leasing: 5.959 immatricolazioni (-10%)
- Noleggio a lungo termine: 3.257 immatricolazioni (-23%)
- Noleggio a breve termine: 962 immatricolazioni (-13%)
Auto-immatricolazioni e km0
Praticamente dimezzate le auto-immatricolazioni di Dealer e Costruttori, che a giugno segnano una flessione negativa del 53%.
Il calo più significativo arriva dalle auto-immatricolazioni dei concessionari che a giugno sono state 10.700, contro le 23.474 del 2019.
Una flessione minore per le Case auto, che lo scorso mese hanno registrato solo 782 targhe in meno rispetto a giugno 2019.
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Top alimentazioni
Il segno più arriva solo dalle alimentazioni green: elettriche e ibride sono cresciute infatti rispettivamente del 51,95% e 82,91%, conquistando in totale oltre il 14% della market share.
In calo le alimentazioni tradizionali, in particolare benzina e diesel, non solo in termini di immatricolazioni, ma anche per quanto riguarda la quota di mercato:
- Benzina: 52.694 immatricolazioni (-28,65%), con una market share del 39%
- Diesel: 47.684 immatricolazioni (-33,98%), con una market share del 35%
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Come si è concluso il primo semestre 2020
Se fosse possibile annullare i primi sei mesi del 2020, in molti preferirebbero tirare una bella riga e ripartire da zero. Paragonato allo scorso anno, il cumulato di metà anno delle vetture segna -46%.
Sono state infatti immatricolare solo 585.750 auto, praticamente la metà rispetto al 2019.
Commenti e previsioni
Secondo le previsioni del forecast di Dataforce l’anno è presto che concluso: si stimano 1.050.000 immatricolazioni per il 2020, con ben 870.000 vetture in meno.
Anche le Associazioni di settore prevedono una chiusura di fine anno sulla falsa riga di Dataforce:
“Come atteso, la mera ripartenza delle attività economiche non basta a riavviare la domanda di autovetture da parte di famiglie e imprese”, esordisce Michele Crisci, Presidente di Unrae. “Proiettando il dato di giugno sul secondo semestre, il mercato perderebbe altre 200.000 immatricolazioni”.
Ritorna quindi il tema degli incentivi, soprattutto di fronte a un più sostanziale attivismo da parte dei Governi europei: “Mentre negli altri Paesi europei – Gernamia e Francia in primis, ma anche Spagna, il cui piano da 3,75 miliardi di euro è da notare sia per l’ambizione degli obiettivi sia per il principio di neutralità tecnologica che afferma – i rispettivi Governi hanno già dato risposte chiare e forti, prosegue l’assordante silenzio del Governo italiano”, conclude Crisci.