Incentivi e fiscalità: due fattori fondamentali per la ripresa dell’auto

Abbiamo fatto il punto su due aspetti cruciali per la ripresa del mondo automotive: gli incentivi e la fiscalità. Due elementi molto importanti anche e soprattutto per alimentare il business dei concessionari. Ne abbiamo parlato con Pietro Teofilatto, direttore Fisco ed Economia di Aniasa, l’associazione rappresentativa del settore del noleggio auto.

Il Decreto Rilancio, che verrà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale, ha introdotto agevolazioni sulle auto Euro 6 e rafforzato l’ecobonus. Ma basterà tutto questo per rilanciare le vendite? Nell’ambito delle auto aziendali, ad esempio, si è molto parlato del riallineamento della fiscalità italiana con quella europea. Quale è la situazione a riguardo?

IL PUNTO SU INCENTIVI E FISCALITÀ DELL’AUTO

Come sappiamo il Governo ha optato per rafforzare il sistema dell’ecobonus, già avviato nel 2019, e allargando gli incentivi anche alle auto Euro 6. “In questi mesi tutta la filiera automotive si è prodigata per far comprendere al Governo quanto l’auto sia rilevante nel contesto economico e industriale del Paese. Ricordiamo che il settore delle quattro ruote vale l’11% del PIL nazionale e garantisce il 16% delle entrate tributarie” esordisce Teofilatto.

fiscalità auto

Il Decreto Rilancio, poi, prevede anche un altro incentivo, un punto su cui Aniasa ha insistito molto in queste settimane, ovvero, aggiunge Teofilatto, “il rinnovo del parco auto circolante attraverso un’agevolazione tributaria per l’acquisto di auto usate Euro 6, a fronte della rottamazione di veicoli Euro 0,1,2,3. Stiamo parlando di un’agevolazione del 60% sulle spese tributarie per il trasferimento di proprietà. L’agenzia delle Entrate, però, su questo punto, deve ancora chiarire cosa si intende per spese tributarie”. L’auspicio, comunque, è che anche questo provvedimento possa dare un’ulteriore spinta per il rinnovo delle vetture ormai vetuste.

DETRAIBILITÀ DELL’IVA E DEDUCIBILITÀ DEI COSTI

Dopo l’avvento del Covid, l’industria automobilistica ha richiesto a gran voce l’allineamento della fiscalità italiana con quella europea, in particolarmente per quel che concerne la detraibilità dell’Iva e la deducibilità dei costi dei veicoli aziendali. Due aspetti che fanno discutere ormai da anni.

“La detraibilità dell’Iva qui in Italia è ferma al 40% dal 2007, mentre in altri Paesi come Francia e Germania è da sempre al 100%. La situazione della deducibilità, addirittura, è ferma alla Legge Finanziaria nel 1998. Anche se non è stata approvata alcuna norma su questo tema, il Parlamento, in sede di proposta di emendamenti per il Decreto Rilancio, ha compreso la valenza dell’argomento e la necessità di intervenire per garantire maggiore competitività alle aziende italiane”. La speranza, quindi, è che qualcosa possa cambiare già nei prossimi mesi.

Leggi anche: incentivi e auto elettrica, la nostra intervista a Andreas Barchetti

FUTURO

Anche i concessionari, aggiunge Teofilatto, si sono prodigati tantissimo in questo periodo e adesso avranno un ruolo fondamentale per dare valore all’ecobonus. “

“Per quanto riguarda la fiscalità in generale – conclude il direttore Fisco ed Economia di Aniasa – c’è grande attesa per il Recovery Fund e tutto ciò che ne conseguirà”. Un tema chiave per Aniasa, sarà ancora una volta l’aumento della detraibilità dell’Iva, che porterebbe vantaggi enormi al comparto dell’auto, alle casse dello Stato e, quindi, all’intero sistema Paese.

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