Digitando le parole “home delivery auto” nella barra di ricerca Google, ci si trova di fronte a un’ampia mole di concessionarie e case auto pronte a offrire il servizio di consegna a domicilio dell’auto che si desidera acquistare. L’home delivery è ormai realtà, per lo meno sul web.
Nel mondo reale, però, non è chiaro quanto la consegna a domicilio influisca davvero sul lavoro del dealer. Se sia un prodotto figlio del lockdown e destinato a sbiadire o, al contrario, rappresenti uno degli elementi cardine delle concessionarie digitali che sembrano prospettarsi in futuro. Di tutto ciò abbiamo discusso con Silvio Diciolla, Amministratore Delegato di EsCarGo, azienda specializzata nelle soluzioni di logistica integrata e trasporti.
L’HOME DELIVERY DOPO IL LOCKDOWN: 3 DOMANDE A SILVIO DI CIOLLA (ESCARGO)
La situazione attuale
Se ne parla tanto, ma al momento l’home delivery è ancora soprattutto “un bel argomento di conversazione”. Per farlo diventare parte integrante dei servizi offerti dai dealer la strada è ancora lunga. Ci si arriverà davvero, forse, in futuro. Nonostante il lockdown, rafforzando l’acquisto online, abbia senza dubbio amplificato il bisogno del cliente di ricevere il proprio veicolo a casa.
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Prima del lockdown
Nel periodo di quarantena l’home delivery più che un’opzione ha rappresentato una necessità, “la strada obbligata per soddisfare i desideri e le necessità dei clienti”. Il servizio, però, seppur con un peso minore, esisteva anche prima del lockdown, “aveva già una sua forma e un suo mercato”.
Quali le prospettive future?
Diciolla è cauto a riguardo, “immaginare che l’home delivery sostituisca completamente la consegna fisica presso lo showroom è utopistico”. Bisognerebbe procedere a piccoli passi, ampliando l’offerta tradizionale, più che rimpiazzandola. “Il mercato oggi deve essere in grado di rispondere alle diverse richieste del cliente”. La compravendita potrà essere totalmente digitale, metà digitale e metà offline, oppure completamente offline, così come da tradizione. “Il dealer deve essere nelle condizioni di poter impostare i processi sia organizzativi di vendita che logistici e di organizzazione del post-vendita tanto con un cliente presente in showroom che con uno collegato da remoto”.