Attualmente siamo di fronte a un mercato difficile e a previsioni certe praticamente impossibili. Parte da questa fotografia la nostra intervista a Maurizio Brandini, presidente dell’omonima concessionaria fiorentina, che rappresenta 15 brand.
Con lui abbiamo fatto il punto sugli scenari che attendono il mondo dei dealer, scombussolato nei mesi scorsi dall’emergenza Covid e adesso preoccupato, come tutti i settori, per la seconda ondata della pandemia, esplosa nelle ultime settimane.
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LE PREVISIONI PER L’ULTIMO BIMESTRE 2020
“Ci vorrebbe la sfera di cristallo” esordisce Brandini. I dati, attualmente, dicono che, continua il presidente della Brandini Spa, “il 15 ottobre 2020 il calo del mercato dell’auto su base annua era del -32,9%, ma i primi 15 giorni di ottobre, rispetto allo stesso periodo del 2019, hanno fatto segnare un incremento del +21%. Questo farebbe ben sperare, ma a mio avviso ci sono quattro fattori da analizzare, tre negativi e uno positivo”.
Partiamo da quelli, purtroppo, negativi. “Il bonus sui veicoli di volume (la fascia 90-110 g/km) è esaurito, i contagi del Covid stanno aumentando e negli ultimi giorni abbiamo assistito alla disdetta di appuntamenti che erano già stati presi e all’incirca il 20% degli italiani ha subìto un contraccolpo a livello economico” argomenta Brandini.
“Il fattore positivo? Noi concessionari abbiamo raccolto bene ad agosto e a settembre, quindi adesso possiamo contare su un buon inevaso (in termini di consegne, ndr.). Detto questo sono fiducioso che possiamo finire l’anno tenendo d’ora in poi lo stesso andamento del 2019 e chiudendo il 2020, cercando di dimenticarlo in fretta, con un calo totale all’incirca del -25%”.
INCENTIVI, IL NODO FONDAMENTALE
Gli incentivi in vigore sono stati decisivi per la ripresa degli ultimi mesi, ma per ora le fasce più popolari non sono stati rifinanziate. “Una decisione che peserà molto sui prossimi risultati, perché è proprio su quelle fasce che si ottengono i volumi” commenta Brandini.
E allora cosa si può fare adesso, in assenza di questa spinta che sarebbe stata fondamentale. Secondo Brandini, “il mondo della distribuzione auto si compone fondamentalmente di tre attori: i clienti, privati e aziende, le Case e i concessionari. Per quanto riguarda i privati, per aumentare i volumi e abbassare le emissioni medie servono incentivi come quelli che adesso non sono stati rifinanziati. Per quanto riguarda le aziende, abbiamo invece bisogno di un allineamento della fiscalità con il resto dell’Europa e il superammortamento sia sulle auto sia sugli LCV. Le Case sono chiamate a dare il loro contributo da sommare agli incentivi governativi e, soprattutto, a mio avviso dovrebbero esercitare una minore pressione sui prodotti elettrici. Perché il mercato dell’auto italiano non è pronto”.
E i concessionari? “I dealer devono essere disponibili a rinunciare a una parte delle loro provvigioni per consentire ai clienti di accedere agli incentivi e stabilizzare il mercato. In conclusione, comunque, mi aspetto un 2021 difficile”.
ALIMENTAZIONI ALTERNATIVE
Il cammino verso le alimentazioni alternative elettrificate è ancora lungo. Chiediamo a Maurizio Brandini di fotografare lo stato dell’arte di ciascuna di loro e le prospettive per il 2021.
“L’elettrico puro è l’alimentazione destinata a soffrire maggiormente delle lacune in termini di infrastrutture, il plug-in sarà spinto dagli incentivi, ma, per una crescita ancora più rilevante, occorre anche diffondere una cultura diversa nei clienti, dato che il delta di prezzo con le alimentazioni termiche è significativo. Le altre tipologie di ibrido, infine, vanno di moda”.
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Il Mild Hybrid è ormai una realtà affermata. “Aiuta a ridurre i consumi e le emissioni di CO2” conclude Brandini. Un passo già importante nel presente. Per arrivare all’elettrificazione completa, invece, serve ancora tempo.