Il mercato dell’auto prosegue il suo periodo nero, condizionato dalla crisi del Covid e dall’attesa per gli incentivi, che dovrebbero essere finalmente varati questa settimana: a marzo sono state immatricolate 119.497 autovetture nuove, con un calo del -29,7% rispetto a marzo 2021. Per dare un’idea nel primo trimestre dell’anno la perdita di immatricolato è del -24,4%, 338.258 contro 447.245 unità (-37% sul periodo ante pandemia gennaio-marzo 2019).
Chiara la posizione di Federauto. “Dopo il grande passo in avanti fatto dal Governo il mese scorso, attraverso la definizione di una strategia pluriennale per accompagnare il settore automobilistico nella sfida della transizione ecologica, estesa fino al 2030 e fondata sulla neutralità tecnologica, inclusiva anche di una politica degli incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti, purtroppo il ritardo nella pubblicazione del DPCM con i criteri e la ripartizione delle risorse stanziate ha decretato la nona caduta consecutiva, a doppia cifra, del mercato auto” commenta il presidente Adolfo De Stefani Cosentino.
MERCATO DELL’AUTO: PESA IL GAP TRA ANNUNCIO E ENTRATA IN VIGORE
Infatti, continua Cosentino, “il gap temporale tra l’effetto ‘annuncio’ di febbraio e l’incertezza sull’entrata in vigore dei nuovi incentivi sta impattando sulla domanda – già ridimensionata per effetto della pandemia, delle tensioni a monte delle catene di approvvigionamento e dell’impennata inflazionistica – riducendo fortemente la conclusione dei contratti di vendita”.
“Ora, dopo le dichiarazioni al termine del Consiglio dei Ministri di ieri, secondo cui il DPCM incentivi vedrà la luce nei prossimi giorni, auspichiamo una rapidissima messa in linea della piattaforma digitale, gestita da Invitalia, per effettuare la prenotazione dei nuovi contributi e consentire un’agevole gestione dei contratti di vendita” sebbene, spiega Federauto, “la riduzione dei ‘price cap’ (rispetto a quelli in vigore con gli ecobonus riconosciuti fino al 31 dicembre 2021) ridurrà, di fatto, le scelte green agevolate a disposizione della clientela e di conseguenza il ritmo di diffusione delle tecnologie a zero e basse emissioni nel canale privati”.
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INCENTIVI: LE FLOTTE MANCANO ALL’APPELLO
Federauto, infine, si sofferma sulla mancanza all’appello delle flotte negli incentivi che verranno deliberati. “Infine, considerando l’esclusione delle società tra i beneficiari degli acquisti con incentivi (salvo il car sharing), riteniamo fondamentale avviare un confronto istituzionale per poter adeguare il penalizzante trattamento fiscale sulle auto aziendali applicato in Italia a quello maggiormente competitivo dei principali mercati europei” conclude Cosentino.