Quasi 460mila immatricolazioni in meno nei primi 5 mesi del 2022 rispetto al 2021. E un mercato dell’auto che, come sappiamo, sta vivendo una crisi mai vista in passato. Parte dai numeri la nostra intervista a Maurizio Brandini, presidente dell’omonima concessionaria fiorentina.
Numeri destinati a rimanere negativi anche nella seconda parte dell’anno. E che, osserva Brandini, spingono e spingeranno i concessionari a puntare sempre di più sull’usato, un business davvero strategico, anche in ottica del passaggio al modello di agenzia.
INCENTIVI: FONDI TROPPO SCARSI
Quale è il ruolo degli incentivi, appena partiti, in questo quadro complicato? Cosa sta cambiando, se sta cambiando, e cosa cambierà? “La crisi – risponde Brandini – avrebbe potuto essere attenuata dagli incentivi governativi, ma essendo praticamente già finiti quelli più interessanti, che riguardano la fascia 61-135 g/km, prevedo che la gente sarà ancora più disorientata di prima e che l’immobilismo del mercato continuerà”. Le altre agevolazioni “destano poco interesse tra i privati”.
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Sarebbero invece molto interessanti per le flotte, che però sono state escluse dai provvedimenti governativi. Una situazione rimarcata da Aniasa, che ha presentato un esposto all’antitrust per evidenziare questo aspetto. “Le flotte potrebbero aiutare molto la transizione energetica – prosegue Brandini – ma il problema sono i fondi degli incentivi. Visto che i fondi sono scarsi, privilegiare i privati ha un senso, ma al tempo stesso il mondo fleet andrebbe aiutato con l’allineamento della fiscalità al resto d’Europa” spiega ancora Brandini (leggi la nostra intervista a Federauto).
CRISI PRODUTTIVA? PER USCIRNE DI VORRÀ TUTTO IL 2023
Intanto la crisi di prodotto, vero e proprio leit motiv del 2021, continua a imperversare. Come vede i prossimi mesi un grande dealer come Brandini? “Ad oggi non vedo grandi spiragli che portano ad un cambiamento rapido della situazione. La clientela è disorientata e preoccupata dai rincari, ci sono meno soldi disponibili e le auto nuove arrivano con il contagocce. Credo che per uscirne ci vorrà almeno tutto il 2023”.
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Un 2023 che sarà caratterizzato dall’avvio per alcuni Costruttori del modello di agenzia, destinato a rivoluzionare parte del sistema distributivo (leggi l’opinione di Quintegia). Cosa cambierà per i concessionari? Usato e post-vendita avranno una maggiore importanza? “Di sicuro già oggi l’usato è fondamentale e necessario per sopravvivere – conclude Brandini – Per quanto riguarda il nuovo modello distributivo ancora non è chiaro l’orientamento, la prospettiva che abbiamo è quella che molto probabilmente dovremo far convivere diverse tipologie di mandato, dalla classica concessione all’agenzia. L’importante per noi è che, aldilà del modello prescelto, il business sia sostenibile”.