In un mercato auto in affanno, Bruxelles “cambia le regole del gioco” trasformando i venditori in semplici agenti che avranno sempre meno potere decisionale sul prezzo di listino, politiche commerciali e campagne promozionali.
Una norma introdotta “in nome della concorrenza” che sarà attuata nei prossimi mesi e che cambierà radicalmente il volto delle concessionarie e della distribuzione dell’auto.
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Norma salva-concessionari: di cosa si tratta
A tutela proprio delle concessionarie auto italiane arriva una norma che introduce una specie di vincolo di 5 anni per i contratti tra concessionarie e Case auto. La cosiddetta “norma salva-concessionari” tratta di un equo indennizzo in caso di recesso anticipato da parte della Casa auto.
Infatti, i contratti dei venditori con le Case auto dovranno durare almeno 5 anni. Chi non vorrà rinnovarli alla scadenza avrà l’obbligo di comunicare alla controparte la propria decisione con almeno 6 mesi di anticipo.
Se la Casa auto volesse recedere in anticipo rispetto alla scadenza, dovrà riconoscere alla concessionaria un giusto indennizzo in modo da coprire gli investimenti fatti per l’avviamento del business in buona fede.
Questa norma viene applicata alla vendita sia di veicoli nuovi sia di veicoli usati. Questi ultimi devono essere stati immatricolati da almeno 6 mesi e devono avere una percorrenza inferiore ai 6.000 chilometri in modo da essere considerati “fiscalmente nuovi“.
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I pericoli del nuovo regolamento VBER
Il nuovo regolamento a tutela della concorrenza si chiama VBER (Vertical Block Exemption Regulation). Si pone come obiettivo quello di favorire la concorrenza e rafforzare i canali online – paralleli agli showroom – per abbassare i prezzi di listino delle auto.
Nel mirino ci sono, quindi, anche gli accordi verticali esclusivi tra produttore e distributore ovvero tra Casa auto e concessionaria.
La trasformazione del ruolo dei venditori di veicoli in agenti o commissionari li vedrà essere senza più mandato di concessione perdendo “l’indipendenza dalla Casa auto”. Quest’ultima deciderà su tutti gli aspetti: le campagne, gli sconti, le politiche commerciali e il prezzo finale.
Uno scenario che, stima Federauto, potrebbe portare i ricavi delle concessionarie a dimezzarsi. Il settore occupa in Italia circa 120.000 persone e l’intervento del Governo italiano punta a ridurre gli effetti negativi del VBER per preservare i posti di lavoro.