“Accogliamo con soddisfazione il rinvio del voto decisivo sullo stop alle auto endotermiche. La maggioranza prima sbandierata dalla Presidenza UE sembra indebolirsi. La partita che appariva chiusa, ora non lo è più”.
Sono queste le parole con cui Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione, ha commentato la recente proroga sull’interruzione dei motori termici a partire dal 2035.
Secondo la federazione che tutela gli interessi di 125.000 imprese italiane e 450.000 lavoratori impegnati nel settore della mobilità, l’annuncio del rinvio (a data ancora da destinarsi) del voto finale sullo stop alla produzione in Europa di auto alimentate a benzina, diesel, metano o GPL e ibride è “un’importante pausa di riflessione sui banchi dell’Unione Europea che sembra voler finalmente ascoltare le continue sollecitazioni giunte, per quanto riguarda l’Italia, dalle associazioni di categoria“.
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Uno spiraglio di luce
La battuta di arresto dell’iter verso l’approvazione dello stop ai motori endotermici, è stata descritta da Federmotorizzazione come “uno spiraglio a salvaguardia delle eccellenti tecnologie, in particolare dall’Italia e da altri Paesi europei, che si vorrebbero azzerare a beneficio dell’economia e dell’industria cinese“.
La federazione ha inoltre ringraziato sia il ministro Matteo Salvini per aver “guidato la nostra rappresentanza” sia l’azione compiuta da Regione Lombardia “che lavorando duramente al fianco delle imprese e presentando contenuti veri e non solo ideologici, aveva anch’essa contributo a creare un gruppo composto da Paesi europei contrari allo stop dal 2035”.
Un insieme di nazioni a cui in tempi recenti sembra aggiungersi la Germania, “non più così convinta – sottolinea la federazione – dell’utilità di questo provvedimento”. L’associazione a tutela di imprenditori e lavoratori italiani appartenenti al settore della mobilità ha concluso ribadendo quanto lo sviluppo tecnologico sia vicino “ad una svolta in tempi brevi sul tema di carburanti alternativi di elevata qualità ambientale“.