Massimo Artusi, presidente di Federauto: “Serve pluralità tecnologica per favorire la transizione green”

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A luglio, sono state 124.806 le immatricolazioni di autovetture contro le 119.247 unità consuntivate dello stesso periodo dell’anno scorso, con un incremento pari al 4,7%.

Sono queste le cifre riportate dai dati comunicati dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti relative al mese appena trascorso. Fino a oggi, il totale annuo immatricolato ammonta a 1.011.259 unità rispetto alle 960.820 del 2023, con un tasso di crescita del +5,2% (-18,3% rispetto al 2019) e un avanzo di poco più di 50.000 pezzi in termini di volumi.

Dati che vengono salutati in maniera favorevole da Massimo Artusi, il presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. “Mercato complessivamente positivo – ha commentato – sull’onda degli incentivi statali operativi dagli inizi di giugno anche se con un tasso di crescita più contenuto rispetto al mese precedente, con l’elettrico in sostanziale parità e plug-in sempre in arretramento”.

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Mercato dell’elettrico ancora in affanno senza gli incentivi

Dopo i buoni risultati di giugno, dovuti al rilascio di 200.000.000 € di fondi messi in campo dal governo per l’acquisto di auto elettriche e andati esauriti in meno di 9 ore, lo scorso mese gli EV non hanno registrato un incremento di rilievo (+0,4%) restando in sostanziale parità sui volumi dello scorso anno e una quota del 3,3% in linea con quella cumulata durante l’anno (3,8%).

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Massimo Artusi, presidente di Federauto

Purtroppo, l’Ecobonus – ha sottolineato Artusi – anche nella versione recentemente rimodulata, non è in grado di spingere stabilmente le alimentazioni a bassissime emissioni e influire sul rinnovo del parco circolante più vetusto, con il risultato che dopo l’esaurimento flash delle risorse sulla fascia 0-20 g/km di CO2, gli ordini sono tornati in evidente affanno”.

Senza i giusti stimoli, “questa tipologia di propulsori fatica ad affermarsi su larga scala sul nostro mercato e la debolezza del mercato dell’elettrico è acclarata anche a livello globale con una domanda inferiore alle previsioni che ha indotto molte Case automobilistiche a ritoccare i propri volumi produttivi”.

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L’elettrificazione alla base dello svecchiamento del parco circolante

Oltre ai BEV, anche le vetture plug-in non mostrano spiragli di crescita, chiudendo il mese a -14,1% (quota 3,7%) e anche su base annua la perdita cumulata è forte (-24,9%) con la rappresentatività al 3,3%.

Per facilitare e velocizzare lo svecchiamento del parco circolante – ha affermato il presidente di Federauto – prescindendo dalla tecnologia di propulsione e imprimere una crescita costante ai veicoli elettrificati BEV e PHEV, anche considerando il divieto europeo alla vendita di veicoli endotermici dal 2035, ribadiamo la priorità nonché l’opportunità, nell’ambito dei lavori della legge delega sulla riforma fiscale, di rivedere la tassazione che grava sull’auto aziendale: l’unica leva in grado di garantire continuità, certezza e sviluppo delle nuove alimentazioni secondo una strategia di medio-lungo periodo. Mentre, in ambito europeo”.

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Le uniche vetture “elettrificate” ad aver registrato una buona performance durante lo scorso mese sono quelle ibride elettriche, che conseguono un accrescimento mensile del +17,9% e una rappresentatività al 40,2% (38,9% su base annua, come nel mese precedente).

Oltre alla performance negativa del diesel (-25%), il benzina resta sempre in attivo e cresciuto durante luglio del +3,5%, con una quota di mercato del 28,7% (nel progressivo annuo la crescita è del +12,7% e quota 30,2%).

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Fare il punto della situazione con il governo e l’Europa

“La prossima settimana – continua Artusi – è in programma il Tavolo Automotive convocato dal ministro Adolfo Urso dopo quello tenutosi a febbraio scorso. Sarà l’occasione per esprimere la nostra posizione sul contesto generale delle politiche sulla transizione, sui risultati delle attuali politiche governative per l’automotive e sull’approccio che il governo deve portare avanti per il prossimo futuro, sia a livello nazionale che europeo, per sostenere imprese e cittadini, nell’ambito della transizione”.

Durante l’incontro, “non mancheremo di ribadire la centralità dei concessionari per il buon funzionamento del mercato in termini di concorrenza e sicurezza e il peso in termini occupazionali e contributivi che garantiamo”.

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Per quanto riguarda l’ambito europeo, Artusi ha concluso sottolineando come “dopo l’insediamento della nuova Commissione europea, l’auspicio è che si possa ridiscutere tempi e contenuti del Green Deal Automotive. Le dichiarazioni preliminari sulle politiche di decarbonizzazione, da parte della neo rieletta Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, infatti, sono state piuttosto sintetiche e deludenti“.

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