L’importanza dei software gestionali per concessionari è generalmente riconosciuta da tutti gli operatori della distribuzione. Oreste Ruggeri, presidente del Gruppo Ruggeri (dealer Peugeot, Citroen e Kia in provincia di Rimini), si affida da circa cinque anni a una tra le principali società fornitrici di gestionali sul mercato. “Il giudizio complessivo sul nostro software – commenta Ruggeri – è positivo: è la spina dorsale dell’azienda perché tutte le procedure passano da li, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra l’officina e il magazzino, che devono essere in comunicazione per poter agire con tempestività nei confronti del cliente”.
Questo software gestionale per concessionari è completo e coinvolge tutte le aree di business, fungendo come una rete all’interno dell’azienda. Ogni fornitore produce sistemi con pregi e difetti. Un lato negativo di quello adottato da Ruggeri è che, essendo molto corposo, è poco “friendly” e ha bisogno di competenze specifiche perché vengano sfruttate appieno tutte le sue potenzialità. “Questo programma – racconta Ruggeri – ha due utilizzi: per quanto riguarda la contabilità è molto semplice e intuitivo, ma se si vogliono ottenere delle statistiche affidabili sulla gestione della concessionaria, bisogna entrare nei settaggi e impiegare tempo e risorse”.
Nonostante i limiti pur esistenti di questi sistemi, i risultati sono tangibili per Ruggeri. “Fino a cinque-sei anni fa – spiega infatti il dealer – utilizzavamo il software fornito da Peugeot, che era un programma molto antiquato. Ora abbiamo fatto un salto di qualità e abbiamo plasmato le nostre procedure su questo sistema, molto utile soprattutto nel settore del post vendita”. Altro capitolo cruciale riguarda il CRM. L’attuale sistema gestionale integra tutta la parte relativa alla gestione del cliente, ma Ruggeri ha scelto di non usufruire di questo plus fino ad ora. Ecco perché un passo decisivo, previsto nel breve-medio termine, consiste nel riuscire a sfruttare concretamente questa e altre possibilità. Per il resto, conclude il presidente del Gruppo Ruggeri, “il software che stiamo usando non è ancora superato e per i prossimi due o tre anni sarà ancora all’altezza dei suoi compiti”.