A Verona, all’House of Mobility, va in onda il tavolo automotive (dis)unito

Una condivisione di intenti. E di cosa chiedere al governo. Questa l’intenzione dell’incontro organizzato in apertura della fiera veronese House of Mobility, già Automotive Dealer Day, a cui avrebbe dovuto partecipare anche il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. Il quale, bloccato a Bruxelles per l’Ecofin, ha mandato un video messaggio per spiegare gli intenti di questo governo sul settore.

Durante il quale ha ribadito un’apertura a una revisione fiscale per le auto aziendali – alcuni fonti da noi interpellate ci dicono sì a maggiori limiti di deducibilità, ma ancora no a maggior detrazione Iva e rimodulazione dei fringe benefit -, aprendo a una possibile introduzione di accise per l’energia di ricarica, per non aprire voragini nei conti pubblici. Che, ricordiamo, riceve dal settore oltre 70 miliardi di tasse e imposte varie. Di cui oltre una trentina dalle accise sui carburanti.

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Tutti per uno! Ma anche uno per tutti?

Gli interventi dei rappresentati delle associazioni auto presenti sul palco – che ricordiamo erano il vicepresidente Aniasa Italo Folonari, il presidente Anfia Roberto Vavassori, il presidente Motus-E Fabio Pressi, il presidente Unrae Michele Crisci e il vicepresidente Federauto Plinio Vanini – sono andati tutti nella direzione di volere da Governo, “una riforma fiscale con scelte permanenti e non  con incentivi una tantum. Che drogano il mercato e che se, solo annunciati, lo bloccano” l’idea di fondo del tavolo. Assolutamente pragmatico: “è tempo di disegnare insieme un percorso fattibile anche se sappiamo che la coperta è corta“. Con “la Delega fiscale che scade nel luglio 2025 un’occasione irripetibile per una revisione sensata dei troppo carichi fiscali che colpiscono le flotte aziendali in Italia. Minandone la competitività” commenta Crisci.

Un momento concitato al momento della firma del Documento congiunto da parte delle Associazioni da presentare al Governo e alla stampa allo stand di Motus-E.

Tutti uniti sì…ma con qualche distinguo. Che arriva da Plinio Vanini sul palcoBisogna sì iniziare un percorso. Ma con un modello che non crei sperequazioni all’interno della filiera: noleggio e concessionari hanno una disparità netta di trattamenti che non va bene. L’incentivazione sull’elettrico ci mette fuori partita. Nel 2023 sul 4% di immatricolazioni di auto elettriche il 50% lo abbiamo immatricolato noi concessionari. E molte sono state auto immatricolazioni, per cui non abbiamo diritto all’incentivo che il noleggio non ha”. Ma anche giù dal palco, visto che la firma ufficiale al comunicato congiunto proprio Federauto non voleva apporla. Anche se poi, dopo tira e molla e azioni “diplomatiche” degne del miglior Andreotti, la  Proposta unitaria della associazioni Automotive è uscita. Clicca qui per leggerla integralmente.

Attacco di Vanini che non è sfuggito a Folonari, anche se ha risposto sul palco in maniera generica, senza citare il – almeno in questo caso – “rivale”. Insomma uniti sì. Ma non troppo

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