Un mondo che cambia: è questo il tema che abbiamo affrontato con Fabrizio Guidi, presidente di AsConAuto, ad Automotive Dealer Day 2022. L’associazione riunisce l’80% dei concessionari italiani per promuovere la filiera del ricambio originale, al servizio della qualità e della sicurezza. Due punti fermi all’interno della rivoluzione che contraddistingue il periodo che stiamo vivendo.
“L’anno dopo aver compiuto 20 anni siamo ad Automotive Dealer Day, che a sua volta compie 20 anni. Una manifestazione che noi abbiamo appoggiato fin dall’inizio e, quindi, siamo molto felici di partecipare a questo anniversario” esordisce Guidi nella videointervista.
QUALITÀ E SICUREZZA, LA RICETTA DI ASCONAUTO
Quello che stiamo vivendo è un momento molto delicato, che comporta la necessità di ripensare le strategie. “Abbiamo messo in campo tante nuove attività, tutte pensate per fare in modo che la sicurezza delle vetture sia sempre mantenuta durante i processi di riparazione, non solo con il ricambio originale ma anche tramite una riparazione di qualità e una maggiore attenzione verso gli autoriparatori stessi. Affrontiamo con uno slancio nuovo i prossimi 20 anni, in uno scenario totalmente diverso” sottolinea Guidi.
Di certo, la mancanza di prodotto attuale, che coinvolge anche il mondo dei ricambi, non aiuta, ma Guidi si augura che presto ci sia “una fine” e sottolinea l’impegno di AsConAuto nel garantire il servizio nonostante le difficoltà del periodo.
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IL WORKSHOP DI ASCONAUTO AD AUTOMOTIVE DEALER DAY 2022
Ad Automotive Dealer Day 2022 il presidente di AsConAuto, insieme a Luca Montagner (Quintegia) e Marc Aguettaz (GiPA Italia), è stato protagonista della sessione organizzata dall’associazione, dal titolo “AComeDealer”, gioco di parole collegato al logo associativo. Una sessione che ha posto l’accento sulla necessità di adottare strumenti adatti alle nuove competenze, per rendere le persone in grado di inserirsi nella digitalizzazione dei processi e nell’adozione di nuovi modelli distributivi.
“Mai come ora servono unificazione nazionale e condivisione di scelte e di costi. Finora sono stati superati grandi ostacoli, ma il concessionario ha oggi la necessità di essere sempre più centrale nel settore automotive, presidiando il territorio” ha osservato Guidi nel suo intervento.
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Gli obiettivi futuri
La crescita di AsConAuto ha visto negli anni la razionalizzazione delle consegne agli autoriparatori, oggi garantita da circa 400 furgoni di ultima generazione, che riducono l’impatto sull’ambiente e assicurano tempi di consegna rapidi. Una logistica ottimizzata, che ogni anno garantisce la consegna ricambi originali per un valore di circa 1 miliardo di euro, con una marginalità quattro volte superiore rispetto a ricambisti e placche.
Ma il futuro passa attraverso una più ampia, articolata e mirata serie di servizi e di strumentazioni innovative, che va dall’Academy per la formazione permanente, alla diffusione di app specifiche, fino all’incremento di servizi consortili.
“Quello che dobbiamo affermare con forza – ha spiegato Guidi – è che mantenere la sicurezza del proprio veicolo sia un diritto dell’automobilista. Un’ auto che, per questo motivo, deve rimanere originale: per mantenere il valore del tempo, ma anche la sicurezza. Non dobbiamo però perdere di vista che gli attuali ricavi derivanti dalla manodopera sono inaccettabili. Gli importi devono essere rivalutati nei confronti di Case (per le garanzie), ma anche verso flotte e assicurazioni. Parallelamente noi continuiamo a lavorare per sviluppare marginalità e abbattere i costi per i concessionari”.
LE SFIDE DI ASCONAUTO
Tra le prossime sfide di AsConAuto, ci sono quelle di allargare la rete di concessionari (anche al mondo delle due ruote) e, come già accennato, portare una speciale attenzione anche alla rete degli autoriparatori.
“Riteniamo che solo la filiera del ricambio originale che noi rappresentiamo, possa garantire questo, per tutti i marchi e su tutto il territorio. E intendiamo identificarla con il simbolo A. I concessionari saranno ancora protagonisti insostituibili del comparto se sapranno curare il legame con il proprio territorio, offrendo una unica identità nazionale. Cercando la A nella filiera dell’Autoriparazione si troveranno più qualità e sicurezza: un maggiore valore aggiunto per la clientela e per tutto il comparto”.