Le aste online BCA, ormai, rappresentano il 90% delle 1.300 aste gestite in Italia. O, per dirla in altri termini, oggi la società di aste automobilistiche appartenente al Gruppo BCA Marketplace – presente in 9 Paesi europei – vende ben 4 veicoli usati su 5 attraverso il web.
La digitalizzazione dell’acquisto delle auto usate, non a caso, emerge chiaro e forte da una ricerca presentata in occasione di Automotive Forum 2017, l’evento autunnale organizzato a Milano da Quintegia. Condotto lo scorso luglio in collaborazione con GPF Research, lo studio ha coinvolto oltre 360 professionisti dell’usato.
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ASTE ONLINE BCA
Operatori che, in base ai risultati dell’indagine, si possono dividere in due categorie: tradizionali e innovativi. Nel primo caso, parliamo di professionisti che acquistano solo da privati e dealer e prediligono prodotti con pochi chilometri, dando poco spazio alle aste digitali.
Gli innovativi, al contrario, considerano il web una leva strategica del business e non disdegnano vetture con oltre 60mila km. Non sorprende dunque che le aste virtuali, per questi soggetti, rappresentino un canale di approvvigionamento decisivo, utilizzato dal 45% del campione.
Secondo gli operatori innovativi, i vantaggi delle aste usate BCA sono quattro:
- praticità, potendo partecipare alle aste 24 ore su 24 anche da smartphone o tablet;
- sicurezza della transazione commerciale;
- ampiezza della scelta all’interno dello stock virtuale;
- assenza di vincoli di volumi
“Sia con i trader sia con i dealer – spiega Fabrizio Catalani, direttore commerciale di BCA Italia – noi puntiamo a creare un rapporto di partnership basato sul reciproco vantaggio. E questo è possibile perché l’asta è un meccanismo intrinsecamente efficiente, che ottimizza il costo e il risultato per tutti”.
IL TREND DEL MERCATO DELL’USATO
Chilometraggio e prezzo, a detta del 70% dei trader, restano ancora i principali parametri che guidano le scelte degli operatori del settore. Tra le tipologie di vetture, con la stessa percentuale, primeggiano le vetture compatte e le medie (segmenti B e C). A seguire citycar (14%) e auto premium (11%).
Ma come sta andando il mercato dell’usato secondo gli intervistati? La percezione, in questo caso, non è univoca: se per il 43% degli operatori è in linea con il 2016, il 37% avverte un calo nella domanda e solo il 19% vede una crescita importante nell’anno in corso.
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“In realtà parliamo di una domanda cresciuta di quasi il 25% negli ultimi quattro anni. E che quest’anno, secondo le stime, aumenterà di un altro 5-6%. L’usato è un mercato vivo e lo sarà ancor di più nei prossimi anni. La crescita del nuovo sta portando a un rinnovamento rapido del parco auto italiano. Non solo: una percentuale sempre più alta di contratti prevede clausole di buy-back, che alimenteranno il mercato dell’usato con prodotti ‘freschi’ di 3/4 anni e con relativamente pochi chilometri”.
Barbara Barbieri, amministratore delegato di BCA Italia
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