Italia e auto elettriche: un legame che, per ora, non decolla. Il nostro Paese, infatti, è attualmente la “Cenerentola” d’Europa nelle vendite delle vetture a zero emissioni, con meno di 10mila unità immatricolate dal 2011 al primo trimestre di quest’anno. Come fare per dare una spinta? Se ne è parlato nel corso di un Tavolo di Lavoro sulla mobilità elettrica andato in scena la settimana scorsa al Festival dell’Energia di Milano.
Il confronto tra addetti ai lavori è stato coordinato da Pietro Menga (CEI Cives) e ha visto la partecipazione di ANCI (l’Associazione Nazionale Comuni Italiani), O-per, Roedl & Partner, di alcuni produttori di colonnine – A2A, Duferco Energia e Yess Energy -, del docente universitario Corrado Poli e della rivista specializzata Fleet Magazine.
LE CONCLUSIONI
Il punto di partenza è chiaro: l’Italia, finora, si è mossa con estrema timidezza sullo sviluppo delle auto elettriche, come dimostrano anche i risultati della survey condotta dalla nostra redazione e pubblicata nei mesi scorsi. Occorre, dunque, recuperare il ritardo e accelerare la diffusione. Dato che gli incentivi dedicati sono tuttora un punto interrogativo e stentano ad arrivare, il Tavolo coordinato da CEI Cives ha scelto di concentrarsi su misure a costo zero per le istituzioni e la collettività.
Sono emerse 10 proposte, rivolte ai diversi attori coinvolti (tra cui anche i concessionari e le Case), che possiamo suddividere in tre aree (ricarica, informazione, politiche di stimolo). Eccole nel dettaglio.
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LA RICARICA DELLE AUTO ELETTRICHE
- Il primo punto consiste nel recuperare il forte ritardo nello sviluppo della rete di ricarica pubblica, con i fondi già disponibili (es. Piano PNIRE).
- In secondo luogo, attuare i vincoli della Direttiva UE per spingere l’obbligatorietà di una rete di ricarica negli edifici di futura costruzione e nella ristrutturazione dei vecchi.
- Diffondere la possibilità di ricarica negli edifici esistenti, dato che oltre la metà delle auto sono ricoverate in box e posti auto in cui basterebbero adeguamenti degli impianti.
- Spingere, attraverso partnership e sinergie, verso formule standard di fornitura “chiavi in mano” del veicolo e della ricarica.
INFORMAZIONE E MARKETING SULLE AUTO ELETTRICHE
- Per quanto riguarda i concessionari, serve un convinto impegno della rete di vendita delle Case. Che, da parte loro, devono promuovere formule di informazione e di marketing differenziate da quelle dell’auto tradizionale e più stimolanti per l’acquirente. Qualche esempio: dare maggior risalto al basso costo d’esercizio del veicolo elettrico, attuare politiche di prezzi e finanziamenti più favorevoli, fornire garanzie sul valore residuo delle auto elettriche.
- Da parte dei Costruttori, serve poi l’impegno di assumere un ruolo proattivo nella diffusione del car sharing elettrico, ponte verso la mobilità a zero emissioni.
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POLITICHE DI STIMOLO DA PARTE DEI COMUNI
- Offrire valide motivazioni individuali ai cittadini, attraverso misure ben precise, in primis regole favorevoli per la sosta e gli accessi alle ZTL.
- Adottare queste misure entro un quadro armonico e coerente tra le diverse città.
- Favorire una maggior diffusione del car sharing elettrico.
- Stimolare l’introduzione delle auto elettriche nei segmenti di mobilità con maggiore efficacia: logistica dell’ultimo miglio, flotte aziendali, TPL, mobilità leggera, flotte delle amministrazioni comunali.