Una nuova era, un punto di svolta per il mercato dell’auto e l’intera filiera distributiva. La transizione energetica verso le auto elettriche e ibride, già da tempo, è entrata con prepotenza nelle agende delle concessionarie, diventando sempre più una priorità.
Una rivoluzione che comporta cambiamenti complessi, non certo privi di difficoltà (anche considerando i numeri del mercato), ma ormai ineluttabili e avviati. La nostra redazione ha voluto approfondire lo stato dell’arte dell’e-mobility all’interno degli showroom direttamente, attraverso le voci degli stessi concessionari.
La survey “L’e-mobility entra in Concessionaria”, effettuata a giugno e luglio di quest’anno tramite il metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), ovvero inserendo le loro risposte in un form on-line, ha preso in considerazione un campione di 60 dealer distribuiti su tutto il territorio nazionale, con un totale di 344 sedi, 9.037 dipendenti e oltre 295mila veicoli venduti, tra nuovo e usato, nel 2020. I risultati completi saranno divulgati attraverso un Mobility Pocket che distribuiremo a Verona in occasione di Automotive Dealer Day 2021. Intanto ecco qualche anticipazione.
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L’E-MOBILITY ENTRA IN CONCESSIONARIA: LA NOSTRA INDAGINE
Quanto pesano le auto elettriche e ibride?
Le motorizzazioni elettrificate, soprattutto quelle con la spina, sono in crescita esponenziale, ma sul totale delle vendite dei dealer interpellati (i numeri si riferiscono al 2020) pesano ancora decisamente meno rispetto a quelle termiche tradizionali. Con una differenza tra l’ibrido, che in totale supera il 20% (un veicolo su cinque, pari a oltre 63mila veicoli), e l’elettrico, che invece si attesta al 3% (complessivamente circa 7.500 veicoli venduti dal campione). La proporzione parla da sola: l’89% delle vendite “elettrificate” è rappresentata dalle auto ibride.
All’interno del mondo Hybrid, poi, occorre compiere una distinzione tra il Mild Hybrid (12% di quota), il Full Hybrid (5% di quota, ma come sappiamo non tutti i brand propongono questa alimentazione) e il Plug-in Hybrid (4%). In definitiva, “ibrido ricaricabile” ed elettrico si attestano intorno al 7% di penetrazione, una percentuale che rispecchia i numeri del mercato dello scorso anno. Per quanto riguarda le formule, prevalgono finanziamenti e noleggi.
Certamente il primo semestre 2021 ha segnato un’ulteriore accelerazione delle auto con la spina e, soprattutto, delle ibride leggere e Full, ma un fatto è certo: benzina e diesel (che nel 2020 hanno rappresentato rispettivamente il 36% e il 34% delle vendite del nostro panel) sono ancora centrali nel business dei concessionari.
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Organizzazione di vendita
I concessionari si stanno organizzando in maniera strutturata per la vendita di auto elettriche e ibride, anche se soltanto il 47% degli intervistati ha costruito un team dedicato. Il 3% lo sta inserendo in questi mesi, ma occorre sottolineare che anche il 50% dei dealer che non ha una squadra ad hoc sta formando almeno uno o più venditori.
L’85%, inoltre, ha un parco demo di auto ibride per i test drive, mentre l’84,5% ha un parco demo di auto elettriche.
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Organizzazione post-vendita
Allo stesso modo l’organizzazione post-vendita è imprescindibile. Il 50% dei concessionari intervistati, difatti, ha già creato un’area esclusiva per la manutenzione dei veicoli elettrici e ibridi, mentre per il 18% del campione questa area è in condivisione. Anche il 32% che non si è ancora dotato di una struttura specifica, però, sta preparando i meccanici per “mettere le mani” su questi veicoli.
Si tratta di una “conditio sine qua non”. Stiamo parlando, considerando il target interpellato, di oltre 60 nuove assunzioni di personale specializzato, dei quali il 52% sull’ibrido e il 48% sull’elettrico, e ben 792 risorse già formate. Numeri non trascurabili, specie in un periodo come quello che stiamo attraversando.
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La ricarica
Le soluzioni di ricarica sono un’altra “conditio sine qua” non per la crescita dell’offerta delle auto elettrificate. Ormai l’installazione dei punti di ricarica in concessionaria è una frontiera aperta e in continua crescita: l’85% del campione li ha già inseriti all’interno degli showroom e il 60% dei dealer che non l’ha fatto lo farà nei prossimi 12 mesi.
La novità che emerge, però, è soprattutto la volontà crescente di proporre al cliente anche le soluzioni di rifornimento, oltre al puro “ferro”: il 75% degli intervistati, infatti, ha stipulato accordi specifici per le infrastrutture, il 43% tramite la Casa auto e il 32% direttamente con il provider di energia.
Nonostante l’attuale carenza di prodotto nei saloni, quasi tutti i concessionari prevedono un ulteriore sviluppo delle auto elettriche e ibride nei prossimi 12 mesi, per alcuni superiore addirittura all’80%. Quale alimentazione alternativa venderanno maggiormente, in particolare? Naturalmente il Mild Hybrid, indicato dal 43% del campione, seguito dal Plug-in Hybrid (30%) e, più indietro, dal Full Hybrid (15%) e dall’elettrico (12%).
Allo stesso tempo, la transizione energetica “imposta dall’alto” sta evidenziando una velocità troppo elevata rispetto alle attuali esigenze di business dei dealer. Fatto sta che per il 64% degli intervistati l’attuale vendita delle vetture elettrificate non compensa la diminuzione delle vendite di quelle tradizionali.
Conclusioni
In conclusione, la nostra survey testimonia che i dealer si stanno organizzando per accogliere nei propri showroom sempre più veicoli elettrici e ibridi.
Ma la strada è ancora lunga, anche perché le conseguenze della pandemia e le difficoltà del mercato (causate anche dal meccanismo per nulla strutturale degli incentivi e dalla crisi dei semiconduttori) stanno mettendo a dura prova il business dei concessionari.