Non ci sono dubbi: le auto elettriche e ibride usate, in breve tempo, sono destinate a diventare un business di assoluto rilievo. Anche per i concessionari. Un trend, naturalmente, “figlio” dell’appeal crescente di queste alimentazioni sul mercato del nuovo.
Ne abbiamo parlato a MOBILITYhub on Track con Barbara Barbieri, amministratore delegato di BCA Italia. BCA (prima società di aste automobilistiche d’Europa con 1,4 milioni di veicoli venduti e 17 milioni di digital interactions all’anno) ha infatti promosso già da diverso tempo il remarketing di questa tipologia di mezzi.
AUTO ELETTRICHE E IBRIDE USATE: LA STRATEGIA DI BCA
“A partire dal 2019, abbiamo iniziato a promuovere a livello europeo un’asta settimanale dedicata ai veicoli elettrici e ibridi. La domanda, poi, è cresciuta tantissimo e, nell’ultimo periodo, abbiamo aggiunto una seconda asta settimanale, che vede coinvolti buyer provenienti da oltre 24 Paesi europei, con flussi di spostamento di auto da Paese a Paese, a seconda della richiesta e dell’ottimizzazione dei prezzi” spiega Barbara Barbieri.
Si tratta, aggiunge l’amministratore delegato di BCA Italia, di “veicoli abbastanza giovani, la maggior parte dei quali ibridi, anche se stiamo notando una crescita rilevante degli elettrici e di tutti i vari segmenti di prodotto, dalle utilitarie alle auto di lusso”.
LA SURVEY DI BCA
I dubbi sul remarketing delle auto elettriche e ibride, però, non mancano. Saranno accettate in permuta? Avranno un valore residuo in linea con il prezzo d’acquisto? Sconteranno la scarsità delle infrastrutture di ricarica? Per rispondere a queste domande, BCA ha effettuato una survey tra i trader dell’usato e i dealer di 24 Paesi europei. In totale, il campione coinvolto è stato di oltre 700 operatori professionali, che hanno risposto a un questionario riguardante i veicoli a batteria (elettrici e ibridi, con o senza ricarica).
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Dall’indagine emerge che in Italia solo il 3% dei professionisti intervistati ha ricevuto richieste di acquisto di auto ibride ed elettriche usate, a fronte di una media del 9% dell’Europa Occidentale, che sale al 26% nei Paesi del Nord Europa. Emerge, dunque, uno stato dell’arte “a macchia di leopardo”. E non c’è sempre una correlazione diretta tra la diffusione delle auto a batteria nuove e l’interesse per l’usato. Un esempio: la Germania (così come la Danimarca e la Francia) è tra i Paesi che alimentano maggiormente l’offerta di usato ibrido ed elettrico, ma è tra gli ultimi in termini di domanda (3% come l’Italia), probabilmente a causa degli incentivi che invogliano all’acquisto del nuovo.
Su alcuni temi, al tempo stesso, il quadro europeo è uniforme: in primis, gli ibridi usati sono come detto i veicoli a batteria più richiesti e, in secondo luogo, i fattori che trattengono i clienti dall’acquisto di un usato elettrico sono soprattutto la tenuta nel tempo delle batterie (59% degli intervistati) e l’insufficienza delle infrastrutture di ricarica (46%).
“L’Europa è divisa in tre macroblocchi – commenta Barbara Barbieri -: il Nord Europa è già molto orientato all’elettrico, anche per merito delle politiche ecologiche esistente, mentre nell’Europa Occidentale siamo più lenti, con, in particolare, Germania e Italia più indietro in termini di domanda, mentre, a sorpresa, il Portogallo si attesta già come grande importatore di veicoli a batteria usati. Infine nel Centro Est, i Paesi più sviluppati in questo ambito sono la Polonia e gli Stati Baltici“.
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PROSPETTIVE FUTURE
Gli operatori professionali credono nelle auto elettriche e ibride usate? Anche qui, la survey di BCA testimonia una frammentazione: solo 1 intervistato su 10 ha già avviato azioni sulle strutture o sul personale per gestire l’usato elettrico; 1 su 5 lo farà quest’anno, mentre la maggior parte (43%) non investirà in questo business. Dealer e trader non a caso, si dividono tra chi pensa che i veicoli elettrificati usati avranno un ruolo importante e coloro che pensano l’opposto. I più ottimisti sono gli operatori dei Paesi scandinavi.
Sicuramente, conclude Barbara Barbieri, “si andrà verso un’evoluzione del business dell’usato elettrico”. E maggiori saranno gli incentivi sul nuovo, maggiore sarà la spinta futura sul remarketing. “Per questo, è decisamente importante iniziare a lavorare anche sull’usato: i numeri, ovviamente, non sono ancora pari a quelli del diesel, ma ci arriveremo. BCA sta investendo molto in questo business”.