Fin ora le auto ibride sono state suddivise in mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid in base al tipo di tecnologia applicata. Il Ministero dei Trasporti propone però una nuova classificazione che distinguerà le auto ibride a seconda delle emissioni di CO2 propagate.
LE EMISSIONI DI CO2 NEL CICLO WLTP
In base a questa classificazione le auto ibride saranno divise in tre gruppi. Il dato di riferimento saranno le emissioni di CO2 registrate al momento dell’omologazione, che può essere reperito alla riga V.7 della carta di circolazione.
I tre gruppi che costituiscono questa nuova classificazione sono:
- Gruppo I: comprende le emissioni di anidride carbonica fino a 60 g/km. In genere ne fanno parte le auto ibride plug-in.
- Gruppo II: riguarda le emissioni comprese tra 61 e 95 g/km ed è costituito dalle auto ibride tradizionali, ovvero il full hybrid, ma non da quelle ricaricabili dall’esterno.
- Gruppo III: comprende solo i veicoli con emissioni superiori ai 95 g/km, classificate con mild hybrid.
Fino al 31 dicembre 2020 il dato di riferimento sulla carta di circolazione sarà il ciclo di omologazione Nedc, ma a partire dal 1° gennaio 2021, si considererà il più realistico ciclo Wltp. È possibile quindi che i valori corrispondenti ai tre gruppi vengano modificati.
Per quanto riguarda la nuova classificazione, il ministero dei Trasporti sostiene che questa transizione sia necessaria per l’incentivazione sui veicoli ibridi proposta per favorire il Piano di azione per il miglioramento della qualità dell’aria. L’acquisto di un’auto appartenente a uno di questi gruppi garantisce infatti l’accesso all’ecobonus statale e agli incentivi regionali.
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COME FUNZIONANO LE AUTO IBRIDE?
Come abbiamo visto esistono diversi tipi di auto ibride che trovano soluzioni diverse per conciliare la funzione del motore termico con quella del motore elettrico, contemporaneamente o in fasi diverse.
AUTO MILD HYBRID
In questa tipologia di auto ibrida troviamo un motore elettrico e una batteria che permettono di riutilizzare l’energia, che si perde durante la frenata, nelle fasi di accelerazione. Questa modalità però non è in grado di far procedere l’auto, ma viene impiegata solo in fase di accensione del motore.
AUTO FULL HYBRID
Il motore elettrico e la batteria di questo tipo di auto sono più potenti e sono azionati contemporaneamente ai propulsori termici, consentendo una diminuzione dei consumi. È anche possibile scollegare il motore elettrico da quello termico, così da permettere al primo di occuparsi dell’avanzamento dell’auto. L’autonomia del motore elettrico è comunque limitata. Anche in questo caso la batteria si ricarica in fase di rallentamento e frenata.
AUTO PLUG-IN
I Plug-in Hybrid Electric Vehicle (PHEV) sono in grado di garantire la maggiore autonomia, poiché possiedono una batteria più potente che permette di percorrere tragitti più lunghi a zero emissioni. Solo nel momento in cui la carica della batteria elettrica termina, il veicolo torna alla modalità ibrida.
La potenza superiore della batteria richiede un collegamento a una sorgente esterna, come una presa, una wallbox o una colonnina pubblica, per essere ricaricata. Poiché l’autonomia è prolungata, il pieno richieda più ore. Il vantaggio rispetto alle auto elettriche pure sta però nel non correre il rischio che una volta scaricata completamente la batteria la macchina si fermi. Ciò è reso possibile dalla presenza del motore termico che entra in azione in questo caso.
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Nonostante le differenze in termini di emissioni presentate dalle diverse tipologie di auto ibride, spesso queste sono soggette alle stesse agevolazioni per quanto riguarda il bollo, il parcheggio sulle strisce blu, l’ingresso nelle zone a traffico limitato e i permessi di circolazione.