Il successo del certificato di proprietà digitale auto è chiaro, a giudicare dai numeri. Fino ad oggi sono stati ben 6 milioni quelli emessi dall’Automobile Club d’Italia in seguito al passaggio epocale avviato nell’ottobre 2015 e reso possibile attraverso la tecnologia di firma remota CoSign. Con ottimi riscontri in termini di risparmi economici, alleggerimento burocratico e sicurezza dei documenti.
L’EVOLUZIONE TECNOLOGICA
L’introduzione del certificato di proprietà digitale auto è alla base del piano Semplific@uto, la strategia di semplificazione e digitalizzazione a livello nazionale della documentazione amministrativa relativa ai veicoli. Un intervento promosso da Aci, che rappresenta oggi un esempio europeo di ammodernamento della Pubblica amministrazione. Dal 5 ottobre 2015, il certificato di proprietà digitale cambia formato, ma mantiene pienamente la propria funzione di documento unico che attesta lo stato giuridico di un veicolo. Dopo solo un mese di attività, Aci ha raggiunto 1 milione di certificati, che oggi sono diventati addirittura 6 milioni.
IL CERTIFICATO DI PROPRIETA’ DIGITALE
Il nuovo documento non viene consegnato all’utente, al quale viene rilasciata una semplice ricevuta disponibile anche in modalità digitale, che consente la visione del certificato vero e proprio sull’archivio Pra. La ricevuta contiene un codice di accesso, attraverso il quale è possibile avere la certezza dell’autenticità del documento e visualizzare la stessa immagine del CdP digitale. La consultazione può avvenire mediante smartphone o altro dispositivo idoneo con lettura del QR-code. “Semplific@uto – dichiara Giorgio Brandi, Direttore Aci – Servizio gestione PRA – trasforma in chiave digitale i servizi amministrativi del Pra e il rapporto tra la PA e gli interlocutori che ruotano attorno al mondo dell’automobile. Questo ci consente di erogare servizi ai cittadini in maniera sempre più semplice, immediata e accessibile, dando piena attuazione ai principi di cittadinanza digitale.
I VANTAGGI DELLA NUOVA SOLUZIONE
Uno degli elementi cardine del processo di dematerializzazione è il dispositivo HSM (hardware security module) di firma remota CoSign. Si tratta di un apparato in grado di contenere e proteggere migliaia di certificati di firma, per la conservazione di ogni certificato di proprietà digitale auto.
La soluzione comporta vantaggi immediati e sostanziali per l’intero “ecosistema” dell’auto. L’antenato cartaceo del certificato di proprietà, infatti, dopo essere stato consegnato in originale, era conservato a carico dell’utente e poteva essere soggetto a contraffazione. In caso (frequente) di smarrimento, inoltre, era necessaria la denuncia alle Autorità. I certificati rilasciati con il nuovo processo di firma, invece, non possono essere contraffatti o smarriti e non comportano ulteriori costi.