Le colonnine in concessionaria stanno crescendo. Tra le strategie di elettrificazione promosse dal settore automotive, infatti, occupa un ruolo strategico l’infrastrutturazione dei dealer.
Lo ha testimoniato anche la nostra survey “L’e-mobility entra in concessionaria“, condotta quest’estate su un campione di 60 dealer provenienti da tutto il territorio nazionale.
COLONNINE IN CONCESSIONARIA, UNA CRESCITA EVIDENTE
Lo studio ha certificato che l’85% degli intervistati a luglio aveva già installato le infrastrutture di ricarica al proprio interno, per iniziativa della Casa madre, ma anche, in alcuni casi, organizzandosi autonomamente con i fornitori di energia. Un trend destinato ulteriormente svilupparsi, se si pensa che il 60% dei pochi che non le avevano ancora adottate lo farà nei prossimi 12 mesi. Un percorso inevitabile, considerando che i modelli alla spina stanno letteralmente “invadendo” gli showroom.
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COLONNINE IN AUTOSTRADA FERME AL PALO
Nei giorni scorsi, Federauto ha invece denunciato che lo sviluppo della rete di ricarica in autostrada, previsto dalla Legge di Bilancio 2021 e che avrebbe dovuto realizzarsi entro il 30 giugno scorso, è ancora fermo al palo. Una delibera recentemente approvata dall’Autorità di Regolamentazione dei Trasporti ha deciso di stabilire per fine febbraio 2022 la data ultima entro la quale pubblicare i requisiti per i bandi. Tempi lunghi, ma questo stallo non favorisce certamente il business dei dealer.
Come sottolineato da Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, nei giorni scorsi, “la transizione energetica poggia su due pilastri fondamentali: le politiche di incentivazione per il rinnovo del parco auto circolante e la diffusione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, sia nelle città che sulla rete autostradale. Senza queste leve non riusciremo a raggiungere gli ambiziosi obiettivi nazionali ed europei. In particolare, senza colonnine sarà molto difficile convincere gli italiani a comprare veicoli elettrici”.
Federauto ritiene singolare che “il PNRR punti giustamente sulla diffusione delle colonnine con un impegno di fondi e che, al tempo stesso, vengano ignorati degli impegni contenuti in una legge dello Stato. La mobilità elettrica non può essere solamente uno slogan, peraltro disatteso dai fatti”.