Come possono i dealer fare colpo sui baby boomer?

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I Baby Boomer, ovvvero le persone nate tra il 1946 e il 1964, sono uno dei gruppi demografici più grandi in Italia. Una generazione che, per la legge dei grandi numeri, influenza in modo significativo i più disparati settori: dalla sanità al mercato del lavoro, passando per i beni di consumo tra i quali, ovviamente, è presente il settore automobilistico.

Basti pensare che in Italia nel 2025 il numero di persone con un’età compresa tra i 61 e i 79 anni, si aggira attorno ai 13 milioni, pari al 22,7% della popolazione totale.

A fronte di questa cifre, appare evidente come i Baby Boomer siano in grado di esercitare ancora un notevole potere d’acquisto, plasmando le tendenze dei consumatori in praticamente tutti i settori, nonostante spesso le loro idee e modus vivendi, entrino in contrasto con quelli delle nuove generazioni.

Una fascia d’età, quella degli over-60, che i venditori di auto non possono ignorare e che oltre ad avere davanti ancora tanti anni di guida (e quindi di acquisto o noleggio di vetture) è in grado di massimizzare il loro potenziale di vendita.

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Meglio il “faccia a faccia”

Essendo ancora legati ancora alla modalità “vedere per credere”, i Baby Boomer, a differenza delle generazioni a loro successive, fanno molto affidamento sulle interazioni di persona quando effettuano acquisti importanti, come ad esempio un’automobile.

Nonostante si stiano gradualmente avvicinando alle modalità di acquisto online, le visite in concessionaria rimangono un fattore fondamentale per i dealer che vogliono attirare potenziali acquirenti over-60.

Per questo motivo, i venditori di auto hanno bisogno di un approccio in loco taylor made, cucito su misura per le esigenze dei propri clienti. Un ottimo modo potrebbe essere l’organizzazione di eventi esclusivi dal vivo ma anche giornate di prova su strada, dove vengono presentati (e guidati) i nuovi modelli offerti dai brand disponibili nello show-room.

Il potere delle e-mail e del telefono

E-mail e telefonate rimangono canali di comunicazione affidabili e strumenti potenti per raggiungere i Baby Boomer. Modi di interagire efficaci nell’outreach dei concessionari.

Se le e-mail personalizzate possono fornire offerte e aggiornamenti ad hoc per i clienti, le telefonate forniscono infatti un tocco più diretto e “umano” per soddisfare le esigenze individuali. Insieme, questi metodi promuovono la fiducia verso la propria azienda, garantendo un coinvolgimento significativo con la generazione degli over-60.

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Non sottovalutare comunque i social media

Pur essendo tangibile la preferenza da parte dei Baby Boomer per lo “shopping in presenza”, i concessionari devono comunque tenere conto del fatto che questa generazione non è immune all’influenza digitale.

Sono sempre di più i Baby Boomer che si affacciano infatti sui social media, anche in quelli considerati da molti che degli “insospettabili”. Nonostante in Italia solo il 3,94% degli utenti TikTok sia nella fascia d’età tra i 45 e 65 anni, un recente studio del Global Web Index (GWI) evidenzia un importante incremento dell’utilizzo di questa piattaforma da parte dei Baby Boomer, che dal 2021 a oggi ha segnato un sorprendente +57%.

Queste piattaforme offrono opportunità di connettersi con loro attraverso contenuti informativi personalizzati e colmare il divario tra le preferenze tradizionali e le nuove abitudini digitali.

Sfruttare la retronostalgia

Per le concessionarie che vogliono entrare in contatto con i Baby Boomer, sfruttare l’appeal nostalgico nelle campagne di marketing può essere molto efficace.

Questa generazione spesso conserva bei ricordi di momenti salienti culturali e decisivi del proprio passato, cristallizzati in auto iconiche. Saltare sull’onda retronostalgica cavalcata da molti brand che fanno uscire nuove auto chiaramente ispirate nel design a modelli del passato (Renault 5, Fiat Grande Panda, Volkswagen ID.Buzz, ecc.)  è sicuramente un buon modo per strizzare l’occhio ai driver un po’ più “attempati”.

Ad esempio, le concessionarie possono creare campagne sui social media con modelli di auto d’epoca, condividere testimonianze nostalgiche di clienti over-60, scrivere post di blog su auto iconiche degli anni ’60 e ’70, progettare campagne e-mail di ispirazione retrò o produrre annunci video che mostrano i Baby Boomer che presentano le loro auto classiche preferite alle generazioni più giovani.

Incorporare questi elementi nella pubblicità può evocare una risposta emotiva che risuona profondamente e rafforza l’engagement, unendo la nostalgia al marketing moderno per promuovere connessioni significative.

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