L’annoso problema dei lunghi, lunghissimi, tempi di attesa per l’arrivo delle automobili dagli stabilimenti produttivi è purtroppo ben noto ai concessionari. Prima c’è stato il chip shortage, poi il Covid, adesso ci si mette di mezzo la logistica. Prima le auto non si riuscivano a produrre, adesso sono pronte ma non c’è nessuno che le porti in showroom.
La cosiddetta crisi della logistica ha fatto sì che i costruttori iniziassero a ripensare le proprie catene di distribuzione, facendo di necessità virtù e chiedendo a qualsiasi tipo di collaboratore di trasformarsi, alla bisogna, in un’autista di bisarca e trasportatore di auto. Richiesta giunta anche ai dealer.
Da dealer a trasportatori
Magari altre case costruttrici seguiranno l’esempio, nel frattempo è Stellantis la prima a chiedere alla propria rete di concessionari di sopperire alla mancanza di autisti di bisarche. L’agenzia Reuters ha infatti riportato che il colosso automotive ha stretto un accordo con i concessionari italiani che, invece di attendere (e chissà per quanto) la consegna, potranno andare a ritirare le vetture direttamente in fabbrica.
Impegno notevole, si parla di circa il 20% delle consegne giornaliere del gruppo. Per questo, pare che l’accordo preveda un compenso extra da parte di Stellantis, che ripagherà i concessionari per questa ulteriore attività da gestire.
Allo stesso modo, anche i dipendenti del costruttore sono stati costretti a rimboccarsi le maniche. Gli operai degli stabilimenti, negli ultimi mesi, hanno seguito dei corsi per ottenere la patente necessaria a guidare una bisarca, reinventandosi autotrasportatori dietro un bonus sullo stipendio. A quanto dichiara Stellantis, si tratta di soluzioni eccezionali, che dovrebbero rientrare al rientrare della crisi logistica.