Se in negozio c’è una musica che ci piace spendiamo fino al 10% in più. Lo dice il neuromarketing (e uno studio dell’Università Bocconi), ribadendo l’importanza della dimensione sensoriale in ambito di esperienza d’acquisto.
Perché la musica giusta mette di buonumore, tanto i clienti quanto lo staff che, di conseguenza, diventa anche più produttivo. Con la musica accesa si lavora con più attenzione (88%), più velocemente e con un miglior spirito di squadra (fonte: Music Works For You).
Fondamentale, dunque, avere la musica in concessionaria. Purché sia quella giusta, in grado cioè, di invogliare l’acquirente all’acquisto e non a spingerlo a uscire con le mani sulle orecchie.
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COME SCEGLIERE LA GIUSTA MUSICA IN NEGOZIO
Quale musica scegliere?
La musica è una questione soggettiva, non esiste la buona musica universale, ma solo ciò che piace. La prima cosa da fare per scegliere il sottofondo musicale del proprio negozio è, dunque, identificare il proprio target di clienti, comprenderne i gusti e le preferenze.
È al cliente che bisogna pensare, meglio perciò evitare di trasmettere la propria playlist del cuore o, in alternativa, lasciar fare allo staff. Non è detto che i gusti dei dipendenti coincidano con quelli dei clienti e, inoltre, si rischia di cambiare tipologia a ogni cambio turno, perdendo di coerenza e armonia.
La musica in sottofondo dovrebbe il più possibile rappresentare lo spirito e i valori del brand. Se vendiamo per lo più fuori strada meglio preferire il rock alle canzoni d’amore, così come berline e city car non richiedono musiche epiche o troppo cupe.
A quale volume?
Anche la musica perfetta non funziona se il volume è sbagliato. Le casse che pompano aumentano il ritmo cardiaco e spingono a muoversi più velocemente, di conseguenza, a uscire più velocemente dal negozio. In concessionaria, luogo di acquisti pensati e ponderati, è necessario mantenere un volume moderato che, tra l’altro, allunga il tempo di permanenza dal 15 al 33%.
Ecco perché gli altoparlanti dovrebbero essere posti in alto, per evitare di finire dritti nelle orecchie dei clienti, e lontani dalle sezioni dello showroom dedicate alla conversazione, ad esempio la zona dedicata a contratti e pagamenti.
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Attenzione alle tasse
La musica in negozio aiuta ad aumentare i profitti, ma non è gratis. I negozi che utilizzano musicano di sottofondo devono, per legge, pagare la Siae e la SCF – Società Consortile dei Fonografici per non incorrere nel rischio di pesanti sanzioni.
L’importo da corrispondere alla Siae è variabile e calcolato sulla base di fattori quali:
- categoria merceologica
- numero della casse audio presenti
- area di vendita espressa in mq
Il pagamento si effettua tramite abbonamento annuale o periodico, tradizionale o Flat, che consente, cioè, di utilizzare un numero illimitato di apparecchi audio o audio e video pagando la stessa cifra.