Il settore automotive sta soffrendo e senza incentivi è impossibile parlare di ripartenza. Dal 4 maggio, data di inizio della Fase 2, l’intero comparto auto continua ad arrancare, vedendo accumularsi le vetture in stock.
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Anche il settore dei veicoli commerciali e industriali persegue nel trend negativo, iniziato già prima del lockdown.
Insieme a Diego Ragogna, Responsabile Van del Gruppo Carraro, cerchiamo di fare il punto sul mercato Truck e Lcv, partendo dai dati delle vendite del mese di maggio, fino alle possibili conseguenze per l’intera economia qualora il mercato non riuscisse a ripartire.
IL MERCATO TRUCK E LCV DOPO IL LOCKDOWN
Come tutto il canale retail, anche le concessionarie Truck e Lcv hanno quasi azzerato le attività durante il lockdown, istituendo ove possibile le modalità di smart working.
“C’è stata una riorganizzazione totale del lavoro”, spiega Diego Ragogna. “L’attività commerciale è rimasta praticamente nulla, mentre l’attività assistenziale, seppur a ranghi ridotti, è proseguita dal momento che l’assistenza ai veicoli era una delle attività essenziali anche in periodo Covid”.
Le stime del Centro Studi Unrae, per il mese di maggio, registrano infatti cali consistenti nel comparto dei veicoli commerciali e industriali:
- -32,9% per Lcv con massa fino a 3,5 t
- -41,7% per Truck con massa superiore alle 3,5 t
- -42,1% per Truck con massa superiore alle 16 t
“Dai dati che abbiamo sulla nostra zona di vendita commerciale (Gruppo Carraro opera nella Regione Veneto, ndr), il problema si è percepito in maniera ancora maggiore, perché secondo le stime dell’Unrae al 31 maggio, il calo raggiunge il -45% per i veicoli commerciali e -62% per i veicoli industriali”, prosegue Ragogna.
Complessivamente, nel cumulato annuo, gli Lcv hanno immatricolato 46.260 veicoli, contro i 79.443 del 2019, mentre i Truck hanno registrato una variazione negativa del 30% circa sia per i veicoli con massa superiore alle 3,5 t, sia per i veicoli con massa superiore alle 16 t.
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La Fase 2, spiega poi Diego Ragogna, “ha portato a riprendere le attività commerciali, però si farà molta fatica a ritornare a dei numeri accettabili per fine anno, il settore soffrirà. Ci sono delle aree interne che accuseranno più di altre, come il trasporto persone: Ncc e taxi, per esempio”.
La centralità del mercato autotrasporti
In occasione della conferenza stampa di Unrae, tenutasi lo scorso 8 maggio, durante la quale venivano presentati i dati di vendita nel periodo di lockdown, Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae aveva sottolineato l’importanza del settore Truck e Lcv per l’economia: “Il mercato dei veicoli industriali non è un settore che procede per conto suo, ma risente della solidità del sistema logistico in generale, infrastrutture comprese, e dell’autotrasporto in particolare che, a sua volta, dipende dalla capacità politica di individuare strategie di sviluppo certe, che consentano a tutti coloro che operano nel settore del trasporto e della logistica di effettuare investimenti produttivi e recuperare competitività e sostenibilità”.
Un discorso centrale, quello di Franco Fenoglio, che ribadisce il ruolo cardine del settore: abbiamo visto infatti come durante i mesi di lockdown la rete logistica e dell’autotrasporto giocassero una partita fondamentale per l’economia del nostro Paese, pensiamo innanzitutto al trasporto di beni di prima necessità, farmaci e alimentari.
“Il mercato del veicolo industriale è per la maggior parte nelle mani delle grandi flotte, per quanto riguarda il trasporto merci, e da questo fronte il mercato continua a muoversi”, continua Diego Ragogna.
Ciò significa che le grandi aziende, seppur in misura minore, continuano a sostenere la domanda, “quello che viene a mancare sono le vendite alle piccole e medie imprese”, più restie a rinnovare la flotta in questo momento di grande incertezza.
Come sostenere il mercato Truck e Lcv
Anche per il settore dei veicoli commerciali e industriali i provvedimenti utili a sostenere il mercato sarebbero potenzialmente infiniti, a partire dall’alleggerimento del carico economico.
“È noto che il circolante del mercato Italia Truck e Lcv è di età avanzata rispetto al resto d’Europa, quindi sarebbe auspicabile un’attività di rottamazione, sia per una questione di sicurezza stradale, sia per una questione ambientale”, conclude Diego Ragogna.
Come per il mercato delle vetture, anche per veicoli commerciali e industriali l’incentivo alla rottamazione darebbe quindi un po’ di respiro a un settore che arranca ormai da mesi.