Come sarà la distribuzione auto dopo il Covid-19?

L’emergenza Coronavirus verrà ricordata per molti anni come un fatto senza precedenti per il mondo della distribuzione automobilistica: le concessionarie sono temporaneamente chiuse per il lockdown del Paese, le vendite si sono inevitabilmente fermate (-85% a marzo) e la situazione di crisi è destinata a protrarsi anche nei prossimi mesi.

E dopo cosa succederà? Di sicuro, come abbiamo visto, il mestiere del dealer è destinato ad evolversi, ma come sarà la distribuzione auto dopo il Covid-19? Lo abbiamo chiesto a Luca Cantoni, ex responsabile flotte del Gruppo FCA e Ceo di Horizon Automotive, un neocostituito Mobility Hub frutto dell’unione imprenditoriale tra lo stesso Cantoni e due importanti concessionari, Denicar e Autorigoldi.

FUTURO DELLA DISTRIBUZIONE AUTO: GLI SCENARI

Senza dubbio, l’emergenza Coronavirus, come tutte le crisi, è destinata a creare opportunità di concentrazione del business. Il rischio che alcuni operatori del settore hanno paventato è quello di una riduzione delle reti, con una significativa selezione e fenomeni di accorpamenti tra le aziende, a vantaggio di quelle più solide ed efficienti.

In realtà, come conferma Cantoni, tutto dipenderà dalla durata dell’emergenza e, in ogni caso, i concessionari hanno in mano risorse importanti per uscire dalla crisi. “Oggi non è facile parlare di futuro della distribuzione auto. Il primo fattore fondamentale è il tempo, ovvero quanto a lungo impatterà la situazione attuale impatterà sul settore: se questo tempo sarà inferiore al mese e mezzo a partire da adesso, credo che la filiera distributiva, grazie all’evoluzione conosciuta negli ultimi anni, potrà mitigare almeno in parte l’onda negativa” spiega Cantoni, riferendosi alla svolta manageriale messa in atto negli ultimi tempi da molte aziende familiari e all’opportunità di ricorrere a operazioni di ricapitalizzazione finanziaria.

Luca Cantoni Horizon

“In Italia ci sono circa 1.500 dealer, e la maggior parte ha una componente familiare e imprenditoriale radicata: per questo, sono convinto che non siano disposti a farsi travolgere dalla crisi attuale senza intervenire” aggiunge Cantoni. Ovviamente la ricapitalizzazione deve essere accompagnata da “strategie di sopravvivenza a medio e lungo termine che occorre attuare velocemente”.

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IL RUOLO DELLE CASE AUTO

In questo futuro della distribuzione auto, naturalmente, le Case automobilistiche avranno in ruolo fondamentale. Cantoni sottolinea due punti cardine. “Da un lato i Costruttori devono promuovere politiche di sostegno finanziario nei confronti della filiera: ovvero, se le Case per tanto tempo hanno lavorato per ottimizzare le loro reti, adesso devono renderle in grado di affrontare questo periodo – spiega Cantoni – In secondo luogo, credo che le Case siano chiamate, allo stesso tempo, a correre per creare stimoli alla domanda, attraverso nuovi prodotti, nuove politiche e idee di marketing, nuovi servizi di mobilità che facciano tornare i consumatori vicini al mondo automotive, magari senza fisicamente recarsi allo showroom, ma attraverso il web”.

Se le Case svolgeranno bene questo ruolo, lo scenario potrà essere decisamente migliore. “Più che alle acquisizioni, si potrà pensare a vere e proprie joint venture commerciali tra dealer: ovvero, concessionari piccoli si potranno rivolgere a quelli più grandi e agli hub di mobilità per sviluppare nuove opportunità di business” conclude Cantoni.

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