Nuova versione per l’ecotassa, ma le associazioni dell’automotive, ancora una volta, non ci stanno: dopo le polemiche sorte nei giorni scorsi per la proposta di inserimento nella Manovra 2019 di un bonus malus sulle auto nuove, ora la riformulazione del provvedimento, presentata ieri in Senato, prevede esclusivamente l’ecotassa sui Suv e sulle auto extralusso.
Un’ipotesi che ha fatto insorgere nuovamente Federauto e le altre principali associazioni del settore delle quattro ruote, Anfia e Unrae. Che ieri sera hanno rinnovato il grido d’allarme a Governo, Parlamento e consumatori per gli impatti che la misura potrebbe avere sul mondo dell’auto e, in particolare, della distribuzione automobilistica.
ECOTASSA SU SUV E AUTO EXTRALUSSO: MALUS PER MOLTI MODELLI
Le associazioni delle quattro ruote, analizzando la riformulazione dell’ecotassa, sottolineano che, se diventasse legge, verrebbero colpite dal malus non solo le autovetture di lusso o di grossa cilindrata, come sappiamo già assoggettate al superbollo, ma anche tanti modelli molto più popolari, sui quali l’aggravio di una tassa di 1.100 euro sembra essere davvero irragionevole.
Federauto, Anfia e Unrae citano alcuni esempi, tra cui Dacia Duster, Kia Sportage, Opel Corsa, Ford Kuga, Hyundai Tucson, Honda CR-V, Toyota Yaris e Volkswagen Golf.
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BENE IL BONUS
Così facendo, secondo le associazioni, il malus è di gran lunga superiore rispetto alla copertura del bonus. La misura, in questo modo, appare agli occhi Federauto, Anfia e Unrae “socialmente iniqua”, dato che richiede a una vasta fascia di cittadini uno sforzo importante per finanziare l’acquisto dei veicoli.
“Riteniamo al contrario di fondamentale importanza lo stanziamento previsto a supporto delle infrastrutture di ricarica, a nostro avviso il primo necessario passo che il Paese deve fare per creare le condizioni abilitanti per lo sviluppo della mobilità elettrica“ concludono le associazioni.