Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, è intervenuto nel corso di una conferenza stampa congiunta tra la Federazione dei concessionari, Anfia e Unrae.
Le tre associazioni di categoria hanno rivolto un appello alle istituzioni per mettere al centro dei piani futuri la mobilità e la sostenibilità, considerando che il mondo automotive impiega 1,25 milioni di addetti, produce 344 miliardi di fatturato, pari al 20% del PIL nazionale, e crea da solo 76,3 miliardi di gettito fiscale per lo Stato. In particolare due priorità sono quelle di rifinanziare gli incentivi ed allineare la fiscalità italiana sulle auto aziendali con quella degli altri Paesi europei.
LE RICHIESTE DI FEDERAUTO, ANFIA E UNRAE
Visto che la transizione ecologica va guidata nella maniera giusta e il settore deve risollevarsi dalla crisi da Covid (leggi i dati di mercato di febbraio), ecco, in sintesi, quello che Federauto, Anfia e Unrae chiedono:
- Occorre urgentemente un piano strategico per l’automotive, che in maniera olistica assicuri la sostenibilità ambientale e lo sviluppo economico della filiera e del Paese.
- Nuovi strumenti di politica industriale, riqualificazione delle competenze e interventi finanziari a sostegno della filiera.
- Un incentivo strutturale per il rinnovo del parco circolante, privato e pubblico, per trasporto persone e merci.
- Un piano di infrastrutture per le ricariche, per l’ammodernamento del Paese e la velocizzazione della transizione.
- Una riforma fiscale sull’auto in generale e aziendale in particolare.
2020: CIGNO NERO PER L’AUTOMOTIVE
Adolfo De Stefani Cosentino ha tracciato il quadro del 2020, durante il quale “la rete distributiva ha visto diminuire il suo fatturato del 25%, con 10 miliardi in meno per il settore e oltre 1 miliardo in meno di Iva per l’Erario”.
Il crollo, secondo Federauto, non è stato più marcato solo perché ci sono stati gli incentivi (scopri quali sono quelli in vigore) e perché le Case, in questo periodo, hanno supportato le reti. “Questa situazione, poi, si è riverberata naturalmente anche sul post-vendita” ha aggiunto De Stefani Cosentino.
GLI INCENTIVI E IL NODO FISCALE
Adesso, dopo un inizio di 2021 altrettanto complicato, secondo le associazioni di categoria è fondamentale importante intervenire dall’alto, partendo dagli incentivi, che vanno rifinanziati nelle fasce che stanno per esaurirsi – quelli sui veicoli commerciali sono già stati bruciati, mentre quelli per le auto della fascia 90-135 g/km termineranno con ogni probabilità entro Pasqua –, per arrivare ad un piano di sviluppo delle infrastrutture di ricarica e alla revisione della fiscalità.
“Finalmente si sta parlando di una revisione della fiscalità e il minimo sarebbe quello di adeguare il sistema italiano a quello delle altre nazioni europee” ha aggiunto Adolfo De Stefani Cosentino.